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Diario di un disoccupato

Creato il 05 gennaio 2012 da Scioui

Diario di un disoccupatoTerra, data terrestre 05 – 01 – 2012, immerso nei meandri di siti, annunci, proposte, mi fermo, raccolgo il respiro e faccio il punto. Il punto è che dopo due anni ancora non sono arrivato a niente. Cerco, parlo, lascio contatti e curriculum ma niente, poca roba, cose semplici. Vediamo, partiamo dalla scuola. Tecnico delle Industrie Meccaniche, diplomato con 84/100 ma senza nessuna esperienza. Ad oggi la richiesta principale è una: essere giovani e con esperienza. Se non hai questi requisiti allora hai bisogno di qualche conoscenza e se non hai nemmeno quella provi ad aprirti un’attività ma devi avere i soldi e se non li hai ti trovi nel baratro (o in mezzo ai rappresentanti)!! È un circolo tortuoso, senza fine alcuna, devi districarti negli annunci a non finire, con la media alta di curriculum inviati, senza fine. Le mie esperienze sono semplici: anni di cameriere e di bodyguard oltre al mio titolo di studio. Provo in questa direzione. I risultati sono magri, giusto qualcosa per le spese piccole di un ragazzo di 23 anni come me. Ma è il futuro che uno cerca veramente. In più ci si mettono le nuove leggi, nuovi corsi costosi da fare e di nuovo al punto di partenza ci si ritrova. Noi giovani disoccupati proviamo di tutto. Per molti datori di lavoro servono anche le belle presenze, ma il punto più difficile è arrivare a parlare con loro. Non si riesce per il 99% delle volte ad arrivare a parlare con il datore di lavoro, il che è preoccupante: come puoi scartare una persona senza avere avuto un colloquio con essa? Ho trovato un annuncio dove si richiedeva un’esperienza minima di due anni come cameriere di sala. Io ne ho sette di anni d’esperienza, ma ciò non è bastato ad avere un contatto con il gestore del locale. Mi ritrovo, come tanti giovani, a non sapermi spiegare il perché di queste situazioni. E più si va avanti e più è difficile. Sempre più attività chiudono, non si da tempo alle persone di formarsi, molti giovani di loro ci mettono anche la svogliatezza e tutto si complica irrimediabilmente. Abbiamo bisogno di qualcosa che fermi questo circolo, abbiamo bisogno di ricominciare sul serio, in tutto e per tutto. Le notizie sono sempre più raccapriccianti come il numero di suicidi. È un quadro fosco, molto deprimente, ma dobbiamo renderci conto di quello che è il nostro presente e come noi lo viviamo. Chi ha un lavoro è stufo di farlo, chi non ce l’ha non vede l’ora d’incominciare. Neanche a fare le pulizie mi prendono o mi ricontattano!! Resistiamo, da bravi giovani, ma per quanto ancora? Noi non ci arrendiamo per adesso. Fuori i denti e rialziamo la testa. Dobbiamo farcela!!!!
p.s. : riguardo una cosa che ho scritto sui rappresentanti. Ho messo quel ramo come esempio, senza scriverlo come offesa a quel genere di lavoro. Fortunato chi riesce a farcela con esso!! (lo dico da ex rappresentante)
Christian Iavarone!


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