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Diario di un malato di Parkinson (1990-1998)

Creato il 28 settembre 2011 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Diario di un malato di Parkinson (1990-1998)

Fidenza, Chiesa della Frande Madre di Dio ripresa dal cortile retrostante.
La Chiesa dopo la seconda guerra mondiale fu riaperta diventando la Chiesa parrocchiale di San Michele.
La Chiesa di San Michele nel contempo fu abbandonata e in seguito utilizzata come una sala civica.

Quel che segue è parte del Diario di Don Lino pubblicato nel luglio 2005 che viene riproposto integralmente sul sito "Come in Trasparenza"  di cui qui riproduciamo l'inizio ed il componimento poetico incluso nel testo del Diario stesso. 

"per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo"    Qo 3,1 13 dicembre 1990 Malattia: PARKINSON Devo fare i conti anche con questo aspetto. È impossibile eliminarlo! Bisognerebbe eliminare il male. Questa mattina ho avuto direttamente dal medico, Dott.., l'informazione circa la diagnosi del neurologo Prof...: parkinsonismo iniziale, lieve. Per ora nessun trattamento particolare. Per quanto già nell'aria, non la posso considerare, in se stessa, una buona notizia. Ma l'accettazione è totale e mi sento sereno.
Sia perché sono convinto che ovunque c'è una grazia. Sia perché il fatto pare circoscritto. (I sintomi, che hanno portato a questa conclusione diagnostica, li ho avvertiti almeno da un anno. Inoltre ho la percezione di un loro attenuarsi e non di un loro aggravarsi).

23 febbraio 1991 Malattia: rischio del ripiegamento Sto sperimentando come la malattia porti al ripiegamento. Affaticamento, impaccio, dolori vari e persistenti: tutto richiama a me, al mio braccio, alla mia testa, al mio incedere. Scompare quel naturale dimenticarsi di quando si sta bene. Devo fare i conti anche con questo aspetto. E' impossibile eliminarlo! Bisognerebbe eliminare il male.
************ 28 marzo 1993 Il Signore e l'abisso. Preghiera Nessuna oscurità è così densa che Tu non possa illuminarla.
Nessuna resistenza è così tenace
che tu non possa piegarla. Nessun abisso è così profondo che tu non possa raggiungerlo. Nessun peccato è così grave che tu non possa perdonarlo. Nessun dolore è così straziante che tu non possa lenirlo. Nessuna rovina è così definitiva che tu non possa ripararla. Nessuna disperazione è così chiusa che tu non possa accendervi la speranza. Nessuna solitudine è così vuota che tu non possa colmarla. Nessuna ferita è così sanguinante che tu non possa medicarla. Nessun odio è così feroce che tu non possa ammansirlo Nessuna guerra è così accanita che tu non possa pacificarla. Nessuna morte è così definitiva che tu non possa trasformarla in vita.

Diario di un malato di Parkinson (1990-1998)

Fidenza, Chiesa della Frande Madre di Dio ripresa dal cortile retrostante.

La Chiesa dopo la seconda guerra mondiale fu riaperta diventando la Chiesa parrocchiale di San Michele.
La Chiesa di San Michele nel contempo fu abbandonata e in seguito utilizzata come una sala civica.

Quel che segue è parte del Diario di Don Lino pubblicato nel luglio 2005 che viene riproposto integralmente sul sito "Come in Trasparenza"  di cui qui riproduciamo l'inizio ed il componimento poetico incluso nel testo del Diario stesso. 

"per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo"    Qo 3,1 13 dicembre 1990 Malattia: PARKINSON Devo fare i conti anche con questo aspetto. È impossibile eliminarlo! Bisognerebbe eliminare il male. Questa mattina ho avuto direttamente dal medico, Dott.., l'informazione circa la diagnosi del neurologo Prof...: parkinsonismo iniziale, lieve. Per ora nessun trattamento particolare. Per quanto già nell'aria, non la posso considerare, in se stessa, una buona notizia. Ma l'accettazione è totale e mi sento sereno.
Sia perché sono convinto che ovunque c'è una grazia. Sia perché il fatto pare circoscritto. (I sintomi, che hanno portato a questa conclusione diagnostica, li ho avvertiti almeno da un anno. Inoltre ho la percezione di un loro attenuarsi e non di un loro aggravarsi). 23 febbraio 1991 Malattia: rischio del ripiegamento Sto sperimentando come la malattia porti al ripiegamento. Affaticamento, impaccio, dolori vari e persistenti: tutto richiama a me, al mio braccio, alla mia testa, al mio incedere. Scompare quel naturale dimenticarsi di quando si sta bene. Devo fare i conti anche con questo aspetto. E' impossibile eliminarlo! Bisognerebbe eliminare il male.
************ 28 marzo 1993 Il Signore e l'abisso. Preghiera Nessuna oscurità è così densa che Tu non possa illuminarla.
Nessuna resistenza è così tenace
che tu non possa piegarla. Nessun abisso è così profondo che tu non possa raggiungerlo. Nessun peccato è così grave che tu non possa perdonarlo. Nessun dolore è così straziante che tu non possa lenirlo. Nessuna rovina è così definitiva che tu non possa ripararla. Nessuna disperazione è così chiusa che tu non possa accendervi la speranza. Nessuna solitudine è così vuota che tu non possa colmarla. Nessuna ferita è così sanguinante che tu non possa medicarla. Nessun odio è così feroce che tu non possa ammansirlo Nessuna guerra è così accanita che tu non possa pacificarla. Nessuna morte è così definitiva che tu non possa trasformarla in vita.

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