Ecco a voi la mia storia, la mia avventura. 10 giorni e 1200 chilometri a cavallo del Liberty, un 125 piccolo piccolo della Piaggio. Niente di pianificato ovviamente, un Coast to Coast Roma – San Benedetto del Tronto andata e ritorno. Niente autostrade, niente navigatore, niente di niente. Solo uno zaino pesantissimo, una cartina, due caschi e la voglia di andare.
Giorno numero 1: Milano – Rieti
Ho un posto riservato nella carrozza numero 6 di Italo del treno Milano – Roma. Corre veloce con il sole che batte fuori e un freddo incredibile dentro, colpa dell’aria condizionata o forse del ricordo della Sardegna che ho lasciato giusto 24 ore prima. Tra un pensiero e una partita a Ruzzle arrivo finalmente a Roma. Ad aspettarmi un Liberty argentato, non troppo fiammante, a dire la verità e neppure troppo ruggente. Una schifezza insomma. Salgo in sella ancora rintontita dal viaggio e schiacciata dal mio “zaino scout”, giriamo il future Piaggio in direzione del mio amato centro. San Pietro, il Colosseo, le rovine romane scorrono velocissime, ma non è tempo di fermarsi. Il viaggio è ancora lungo e mancano 86 chilometri alla prima meta. Comincia a piovere e noi, viaggiatori pigri, non ci fermiamo neppure per coprirci., fino a quando all’orizzonte, Rieti. Una cittadina nel cuore del Lazio, con qualche negozio seminato qua e là per la via principale e poco più. Istinto traditore. Devo ammettere che il primo traguardo non è stato poi così avvincente, potevo sceglierlo meglio.
Giorno numero 2: Rieti – Ascoli Piceno
E in men che non si dica è di nuovo giorno. La meta del viaggio non è più nel Lazio, ma nelle Marche. 105 chilometri di strade secondarie, strade tortuose che attraversano due regioni diverse. Non credevo in tanta bellezza. Il giallo dei girasoli, il verde dell’erba, le colline rigogliose, i contadini curvi dalla fatica, tutte cose che a Milano si dimenticano.Ed ecco “la città delle cento torri” in tutta la sua grandiosità. Non sapevo di certo che Ascoli Piceno fosse la più amata del Centro Italia e tantomeno che custodisse preziosamente una delle piazze più belle dello Stivale. I tesori architettonici e artistici del centro storico, tutte in travertino, sono state una piacevole sorpresa. Beh senza dubbio ci hanno ripagato della fastidiosa pioggia e delle ore passate sulla sella dura del “Future Piaggio”.
Se dovessi descrivere con una parola questa città, sceglierei “gente”.
Non so perchè, forse per l’estate, forse per la fervente vita culturale, ma mi ri-immagino uomini, donne, bambini che passano e non si fermano, si scontrano nei vicoli stretti, nei ristorantini, per piazza del Popolo. E’ come una città di mare, ma senza mare e con una storia antica alle spalle . E In men che non si dica cala la notte a suon di One Day di Asaf Avidan, la colonna sonora della mia vita. E’ ora di rientrare in albergo, appena fuori città. Giusto quel poco per poter gustare il chiarore delle stelle, senza essere disturbati dalla luce artificiale dei lampioni, che tra l’altro rovinano pure le foto.Giorno numero 3: Ascoli Piceno e dintorni, km indefiniti
Ancora giorno, ancora Marche. Questa volta ho voglia di visitare le campagne e i piccoli borghi, che hanno anche loro molto da offrire ai viandanti, come me. E’ il turno di Offida.