Nuovo appuntamento con il diario di viaggio di Paola e della sua crociera in Nord Europa con Costa Pacifica.
Dopo l’imbarco ed il primo giorno di navigazione, dopo lo scalo a Hellesylt-Geiranger e quello di Tromso, la nave arriva finalmente al Grande Nord: le isole Svalbard.
Buona lettura!
Filippo – Blogger D.B. Cruise Magazine
Crociera “Oltre Capo Nord”
16 – 30 luglio 2012
Comandante: Francesco Serra
Cruise Director: Petra Malin
Costa Pacifica
21 e 22 luglio
21 Luglio: navigazione
Ci siamo! Oggi stiamo navigando nel Mare di Barents verso le Svalbard: domani sarò nel Grande Nord!!! Ieri alla visita del Museo polare ho scoperto che i grandi esploratori come Amunseng sono partiti proprio da Tromso per le spedizioni al Polo Nord. Io non arriverò fino lassù: per me sono già una grande conquista le Svalbard! C’è un piccolo cambio di programma per la giornata di domani: in origine avremmo dovuto visitare il piccolo villaggio di Ny Alesund nel tardo pomeriggio e vedere il fiordo di Magdalene al mattino, nella prima parte dell’escursione. Faremo invece il giro al contrario a causa delle condizioni meteo imprevedibili e perché nel pomerigggio al villaggio arriveranno i passeggeri di un’altra nave. Ore 19.30: ecco le coste delle Svalbard, sono lì a pochi metri da me, si vedono le montagne con la neve, ancora poche ore e ci metterò piede: la mia gioia nel vederle è alle stelle! C’è un bellissimo cielo azzurro con qualche nuvola, intervallato a tratti da un pò di foschia che rende il tutto ancora più affascinante; è incredibile come il cielo sia così basso, sembra che si possa toccare alzando semplicemente la mano. Sono davvero in cima all’Europa. Appena raggiunta la costa il mare è improvvisamente diventato piatto, al contrario di quello incontrato durante la giornata, sempre un po’ mosso. Ma siamo al Nord, vicini al 79° parallelo, è normale da queste parti. In cabina trovo due fogli con la variazione di itinerario di cui vi ho accennato prima e un altro con le indicazioni da seguire per la visita al villaggio di Ny Alesund, definito come “Una forte e stimolante comunità internazionale di ricerca in Artico“. Dovremo rimanere sulle strade perchè la tundra dell’Artico è estremamente vulnerabile: non si possono disturbare uccelli o altri animali selvatici, non ci si può avvicinare alle strumentazioni scentifiche, bisogna rispettare le zone ritenute patrimonio culturale ed occorre prestare attenzione per via del pericolo orsi polari sempre presente, specie quando ci si allontana dagli edifici. Con queste istruzioni alla mano sono pronta al grande passo: finalmente il sogno è reale!!!22 Luglio: Ny Alesund, Magdalenafjord e il fiordo di Lilliehook
Dopo una notte agitata per via della felicità di essere vicinissima alla grande meta, faccio colazione e mi vesto pesante per uscire alla scoperta di questo villaggio: vado sul ponte più alto per vedere con i miei occhi ciò che mi circonda e … è uno spettacolo!Clicca sulle immagini per ingrandire C’è un ghiacciaio e dei piccoli iceberg in acqua, ci siamo solo noi in questo piccolo avamposto, poche casette e un minuscolo porticciolo dove c’è un veliero oltre a diversi motoscafi. Ore 8.30: la mia scialuppa è pronta! Salgo a bordo e in pochi minuti sono a terra, percorro la passerella e questa volta ci sono davvero: pochi passi e il mio piede sinistro poggia la sua impronta nel Grande Nord! Dentro di me è un’esplosione di gioia immensa, sono arrivata al mio sogno, l’ho realizzato! Inizio a camminare e a dirigermi verso il centro del villaggio; il sentiero è sterrato, mi lascio portare dalle mie emozioni e vedo un treno che mi ricorda che in questo luogo un tempo c’erano le miniere. Poco distante c’è una casa e per entrarci bisogna togliersi le scarpe per via del sentiero di terra. Torno indietro sulla strada principale ed ecco il primo segno degli abitanti: un piccolo negozio di souvenir ed anche l’ufficio postale più a nord. Qui è tutto “il più a nord“. Ed eccomi al centro del villaggio con la statua di Amunseng e la sua bandiera norvegese che sventola. Dimenticavo: il tempo è splendido, c’è il sole e il cielo è sereno, 8 gradi e si sta benissimo, non so se per via della mia felicità o meno, comunque sia continuo a perlustrare questo luogo, incontrando spesso cartelli che indicano di non disturbare gli uccelli, avvisano del pericolo degli orsi e suggeriscono di rimanere nel sentiero. Anche il personale di Costa Crociere è a terra con noi per seguirci e invitarci a rimanere nei sentieri: da queste parti il pericolo orsi è concreto e nemmeno così remoto. Ogni tanto si intravede il fumaiolo giallo di Costa Pacifica fra le case: la nave è splendida e nel guardarla penso che è grazie a lei che oggi sono quassù a vivere di queste emozioni … ma i miei pensieri svaniscono quando sono all’improvviso attratti dal suono degli uccelli del posto. Continuo nel mio cammino e noto che da quando sono scesa sono arrivati tutti i passeggeri di Pacifica: impressionante quanta confusione c’è adesso ma ciò non scalfisce affatto la mia felicità. Cerco però dei posticini un pochino più isolati per sentire quel silenzio incredibile disturbato solo dalla gioia del mio cuore davanti a quel nulla che regala qualcosa d’inestimabile valore: il rispetto per la natura e per gli animali che ci circondano. Riprendo il contatto con la realtà e non mi posso esimere dal portare a casa un ricordo: mi metto così in coda nell’unico negozio di souvenir in cui fanno entrare poche persone alla volta per via delle sue ridotte dimensioni. E’ incredibile come il tempo voli e sia già ora di rientrare. Torno quindi piano piano indietro scendendo lungo una spiaggetta e da lì vedo che c’è coda per salire sulle scialuppe. Mi siedo allora su un masso lì vicino e ammiro il veliero e l’iceberg davanti: penso a come sarebbe bello rimanere qui per qualche giorno per percepire la vita che svolgono questi studiosi ma anche solo per non vedere nessuna persona intorno a me e vivere davvero nella sua pienezza questo spettacolo della natura più aspra e il suo silenzio. Come avrete capito, non mi va proprio di tornare in nave e un velo di malinconia arriva sulle mie corde. Lo faccio svanire pensando che ho altro da vivere e vedere quassù. Di nuovo a bordo vado a pranzo e poi subito fuori sul ponte più alto: il sole è caldo e così prima della partenza mi metto su una sdraio, ma come la nave si muove l’aria gelida ci investe. Lasciamo Ny Alesund, con dentro di me le emozioni indelebili provate e il ricordo di aver vissuto una giornata indimenticabile. In questo luogo lascio un pezzo del mio cuore. Ci dirigiamo verso il Magdalenefjord e durante la navigazione Pacifica fa sentire la sua “voce” con due suoni brevissimi seguiti dalle note di “What a Wonderful World” che ci riscaldano e fanno pensare agli altri luoghi da esplorare. Con il passare delle ore la luce cambia e un pò di grigio si fa largo, ma vedere la montagna che ci sovrasta da un lato e dall’altro catene più basse, accompagnate da piccoli iceberg in mare è spettacolare. Pacifica si muove lentamente in questo paesaggio e arriva vicino al ghiacciaio più grande; cerca con la sua voce possente di farci assistere allo stacco di un pezzo di iceberg ma purtroppo non ci riesce. Non demorde e dopo poco suona di nuovo ma nulla da fare: lo spettacolo è grandioso anche così! La nave gira di 180° ed esce spostandosi nell’altro fiordo di Lilliehook; il tempo purtroppo è peggiorato ed ha iniziato a piovere ma non me ne vado. Cappuccio in testa e rimango fuori; tra l’altro per ripararmi trovo la moneta da due Euro di Costa Pacifica, che sorpresa! Adesso i colori sono notevolmente cambiati e diventati molto più cupi. Il bianco della neve però risalta sulla montagna scura e, per rifocillarci, il personale ci versa nei bicchierini della cioccolata calda. Che giornata straordinaria che ho vissuto e quanta fortuna ho avuto col tempo! Quel sole che ha colorato tutto in maniera speciale … una giornata che non dimenticherò mai e che terrò nel cassetto dei miei ricordi più importanti per sempre.
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COMMENTI (1)
Inviato il 17 agosto a 14:03
Complimenti per il tuo documentario, è meraviglioso!!!!!! Ora capisco cosa mi sono persa, grazie alle mie stupide paure! Ciao, grazie!