La lunga crociera “Oltre Capo Nord” prosegue il suo itinerario grazie alle parole ed al racconto dell’amica Paola.
Dopo l’imbarco ed il primo giorno di navigazione, dopo lo scalo a Hellesylt-Geiranger quello di Tromso, e quello alle isole Svalbard, Costa Pacifica arriva a Longyearbyen ed a Honnisvag (Capo Nord).
Buona lettura.
Filippo - Blogger D.B. Cruise Magazine
Crociera “Oltre Capo Nord”
16 – 30 Luglio 2012
Comandante: Francesco Serra
Cruise Director: Petra Malin
Costa Pacifica
23 e 24 Luglio
23 Luglio: Longyearbyen (Svalbard)
Ore 8.00 arriviamo alla cittadina di Longyearbyen e come sempre faccio un salto sul ponte più alto per vedere ciò che mi circonda. Noto subito la differenza con Ny Alesund: qui sono evidenti le tracce minerarie, non a caso infatti qui ha sede la compagnia mineraria che ancora oggi sfrutta le immense ricchezze di questo territorio. Il tempo rispetto a ieri è brutto e molto nuvoloso, pioviggina ma non mi lamento: che Grande Nord sarebbe se ci fosse sempre il sole? Scendo quindi a fare colazione e poi a terra alla scoperta della cittadina. Per raggiungerla prendo il bus che mi porta in centro. Un effetto strano rispetto a ieri: qui ci sono auto, autobus e tantissime motoslitte, mi aspettavo una comunità molto più piccola considerato il fatto che mi trovo così a nord e invece ci sono tante casette, negozi, un supermercato e perfino un locale dove preparano il kebab. Mi sembra quasi troppo civilizzata … Inizio il mio tour incamminandomi lungo la strada asfaltata; niente cartelli che avvisano del pericolo di orsi o invitano a prestare attenzione agli uccelli. Le persone del luogo si notano subito perché portano con loro un fucile, tanto che sulla porta di ingresso di un negozio è stato esposto un cartello di divieto di introdurre armi. Un altro particolare che ho notato riguarda le cassette della posta: non sono installate ad ogni casa ma ne esiste una generale ed unica, contenente le caselle di tutte le case di quel dato quartiere. Fuori dalle case, inoltre, ci sono gli sci, un paio per ogni persona della famiglia, pale per la neve e l’immancabile motoslitta. In inverno la vita da queste parti deve cambiare radicalmente. E’ incredibile come l’uomo sia riuscito ad insediarsi in questo apparente nulla! Entro nei negozi per curiosare un pò e noto che ce ne sono alcuni di articoli sportivi con tutta l’attrezzatura neccessaria per fare campeggio, tanti indumenti pesanti; noto poi un grande affollamento davanti a un altro negozio, appena fuori c’è un grosso orso imbalsamato, entro e vedo che ci sono tantissime pelli vere di orsi, belle ma non riesco a non pensare a quei poveri orsi, tanto che infatti esco subito. Mi allontano poi un po’ dal centro per avere un’idea più ampia della periferia, se così si può chiamare. Anche qui grandissima tranquillità e pace, la pioggierellina nel frattempo è cessata, quindi mi godo meglio il paesaggio; c’è un centro in cui poter organizzare escursioni in kajak, mi sa che qui sono tutti molto sportivi! Su una piccola collinetta c’è anche la chiesa, insomma non manca proprio nulla in questo luogo. Mio malgrado è ora di rientrare: emozione molto diversa rispetto a Ny Alesund, vissuta con meno entusiasmo ma con più razionalità nel capire come in questo luogo così a nord la gente vive e, per quel poco che sono riuscita a percepire, gli abitanti sembrano felici. Soddisfatta per ciò che ho visto rientro in nave: fra non molto salperemo in direzione sud. Torneremo verso il continente e mi viene un po’ di tristezza nel vedere la nave lasciare le Svalbard, è un pò come quando finisce un grande viaggio, ma allo stesso tempo sono felicissima di essere arrivata fin quassù, di aver vissuto grandi emozioni che questa terra mi ha regalato attraverso la sua natura, gli animali e gli abitanti: sono luoghi quasi magici, al di fuori della nostra concezione di vita frenetica. Le stagioni e il clima scandiscono il tempo, un’isola brulla ma che ha in sé un’anima forte che trasmette con le sue montagne, i suoi ghiacciai e gli orsi che vivono liberi; isola che ha anche un animo dolce e tranquillo nel cotone artico, nel mare, nel silenzio e nell’aria che si respira. Un tuffo in un mondo unico dove l’uomo riesce a vivere, oggi nel rispetto degli animali e della natura. Non vi dimenticherò mai isole Svalbard: mi avete rapito il cuore e mi avete fatto capire quanto sia importante vivere e valorizzare le piccole cose. Una terra che può apparire brulla in un primo momento ma che vanta invece vere e proprie meraviglie.
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24 Luglio: Honnisvag (Capo Nord)
Nel primo pomeriggio iniziamo a scorgere la terra di Norvegia e poco dopo arriviamo a doppiare Capo Nord, prima di scendere verso Honnisvag. A bordo di Costa Pacifica viene diffusa la melodia del film” il Gladiatore” regalando la sensazione, come in una grande spedizione, di ritornare trionfanti verso il Continente. Purtroppo piove ma resto comunque sul ponte ad ammirare il punto più in alto del continente Europeo ed è ancora più affascinante osservarlo arrivando da Nord. .0 Essendo già stata a Capo Nord, decido di fare una passeggiata a Honnisvag, un grazioso paesino di pescatori. Per le strade non c’è quasi nessuno e così vado sul pontile opposto dove è attraccata Costa Pacifica: che meraviglia, c’è un’isoletta con tanti gabbiani! Torno indietro e vado a vedere il famoso bar di ghiaccio: all’interno, al piano terra, c’è un negozio di souvenir e al primo piano l’icebar; occorre pagare una quota per l’ingresso e per questa ragione lascio perdere, volevo giusto fare qualche foto. Nel complesso si tratta di una cittadina molto carina: improvvisamente il sole ha fatto breccia oltre le montagne e illumina Costa Pacifica: penso ai passeggeri che sono a Capo Nord e che probabilmente avranno la fortuna di vedere il sole di mezzanotte con davanti il mappamondo … il loro stupore.
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