Il racconto di Maria59 della crociera “Sette spiagge in sette giorni” a bordo di Costa Atlantica sta per giungere a conclusione.
Dopo i primi scali – quello di Kos e di Samos, in Grecia, di Smirne (Izmir) in Turchia ed ancora di Mykonos, in Grecia – la nave oggi arriva a Santorini, la più meridionale isola dell’arcipelago delle Cicladi.
Buona lettura.
17 – 24 agosto 2012
Imbarco – sbarco: Creta
voli andata e ritorno Neos
Nave Costa Atlantica
Santorini (Grecia)
Comandante: Nicolò Alba
Direttore di crociera: Francesco Raccomandato
Hotel director: Massimiliano Mocerino
Guest Relation Manager: Cinzia Calabrese
Capo animatore adulti: Giusy Bruccheri
1° Maitre d’hotel: Antonello Tievoli
Executive Chef : Michele Di Filippo
Tour Manager: Laura Carassale
Scalo oggi a Santorini!
Ci sono già stata in passato e so che possiamo fare da soli e che conviene prendersela con comodo e lasciare che la maggior parte dei passeggeri sbarchi. Ci alziamo così tardi ed io, come al solito, vado a fare colazione, questa volta al buffet.
Quando arrivo al ponte esterno quasi mi viene un colpo: in rada insieme a noi ci sono altre tre navi: MSC Musica, una Seabourn ed un’altra che non riconosco perché lontana, vedo solo che è più piccina.
Ahimè, questo però significa che a terra ci sarà una certa folla …
Faccio quindi presto, scendo in cabina e avverto mio marito che è meglio affrettarsi.
Col senno di poi, la considerazione di mio marito, che se ci avessero avvertito anche con un semplice avviso in cabina, così come avevano fatto per lo scalo di Izmir, non è poi del tutto errata, per in quel modo avremmo potuto optare per un’escursione organizzata senza avere sorprese.
Ma ormai è fatta e quindi si scende.
A quanto pare a bordo la maggior parte degli ospiti ha avuto la nostra stessa idea: le lance vanno e vengono in continuazione.
Arriviamo ad un certo punto al molo e la coda per salire con la funicolare è semplicemente impressionante; a piedi non se ne parla, ci sono oltre 40°C e piuttosto che salire con gli asinelli preferirei tornare a bordo. Non permetterei mai ad un asinello di soffrire a causa mia anzi, sarà ormai storia ma io farei fare a questo sistema la fine della corrida spagnola.
Punti di vista …
Ci mettiamo quindi pazientemente in fila.
Circa un’ora dopo di noi si aggiungono i passeggeri di una nave da crociera israeliana, ancorata in rada lontano da tutte le altre, con tanto di scorta armata e molte donne (gli uomini si defilano fino al momento buono) con numerosi bambini, tantissimi in passeggino e che proprio per questo pretendono di passare avanti. Anche tra gli altri c’è chi è già in fila con numerosissimi bambini in passeggino (con il caldo e la ressa, avessi avuto bambini io me ne sarei tornata veloce in nave!); tanta è l’arroganza che scoppia come è normale che sia in quei casi, la lite. E tra il caldo e la gran fila (mi hanno dopo detto che c’erano circa 8.000 persone sbarcate in rada) … Noi fortunatamente in quel momento ci troviamo quasi alla fine delle scale della funicolare e ne restiamo fuori, ma certamente quanto accaduto non è una bella cosa: pessima organizzazione!
Dopo circa due ore siamo in cima.
Mi sento male a vedere ora la coda anche per scendere, arriva oltre la strada che porta alla funicolare ed in più tra la gente in attesa non c’è ordine, la fila prende tutta la larghezza della strada e risalire la fiumara in controsenso diventa un’impresa.
A quel punto non proviamo neanche a salire a Oia, abbiamo paura di vedere cosa ci sarebbe alle fermate dei mezzi pubblici. Per questo decidiamo di fare una passeggiata a Fira e di scendere appena si crea l’occasione utile.
Così mogi mogi ci incamminiamo e siccome le cose succedono perché è scritto e mai a caso, all’improvviso ci troviamo davanti a cosa? Un negozio di animali? No, vendono solo pesci in acquario, ma quanti acquari strani … ma, una cosa stranissima!
C’è gente che ha i piedi immersi in quegli acquari e per questo noi siamo incuriositi, tanto che in questo modo scopriamo una pedicure particolare, fatta ad hoc dai pesciolini!
Mai vista e sentita prima, bisogna provare, ohhh se bisogna!
Sono stati i 15 minuti più goduriosi di tutta la crociera: il trattamento è grandioso, ci passa pure il malumore, ci dimentichiamo di file e fatiche e ripartiamo tanto vitalizzati che mi convinco ancora una volta che, alla fine come sempre, c’è un motivo per tutto quello che succede.
Giriamo per le vie della cittadina per un paio d’ore e poi, quando l’attesa per scendere si è ridotta, decidiamo di rientrare.
Durante la coda, alcuni ufficiali e membri dello staff escursioni di MSC si agitano chiamando i loro passeggeri perché la nave parte tra meno di mezz’ora e mancano ancora molti crocieristi: chissà se sono riusciti ad arrivare tutti in tempo …
Per scendere ci vuole, almeno per noi, circa un’ora e, una volta a bordo, gustiamo un velocissimo pranzo al buffet e poi in cabina a riposare. Alla fine di questa giornata siamo particolarmente provati e la serata si conclude senza gloria né onore …
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