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Diario di viaggio: Messico quarta parte

Creato il 07 settembre 2015 da Elena Zappi
Diario di viaggio: Messico quarta parte

Rieccoci, siamo pronti per la quarta e ultima parte del viaggio e dopo l'intrepido percorso in bus che ha attraversato il Belize e ci ha permesso di avere uno scorcio di questo paese, siamo di nuovo in Messico per l'esattezza nella laguna di Bacalar.

Abbiamo modificato leggermente il giro anticipando di un giorno il rientro in Messico per poter vedere questa laguna che in molti decantavano. Bacalar è davvero splendida, sembrano le Maldive l'acqua ha mille sfumature di azzurro e i pontili con le capanne di paglia completano la magnifica cartolina che abbiamo davanti agli occhi.

Diario di viaggio: Messico quarta parte

Un giro in barca è l'ideale per scoprire la laguna e i suoi cenote un po di relax in queste acque splendide è l'ideale dopo l'infernale viaggio in bus.

Non ci fermiamo per più di un giorno abbiamo ancora tante cose da vedere e con un local bus in 2h e mezza siamo a Tulum. Desideravo vederla da molto tempo e le rovine che si affacciano sul mare sono bellissime e diverse da quelle viste fino ad ora. Siamo in una località più turistica e lo si vede nella cura che c'è in tutto a cominciare dalle rovine stesse. Purtroppo è risaputo che da alcuni mesi le alghe stanno devastando questa costa e il mare non è certo dei migliori, ma noi siamo qui per visitare i cenotes e altre rovine.

Il giorno successivo ci svegliamo presto e con un collectivo raggiungiamo Cobà, inizialmente esclusa dal viaggio le rovine di questo sito sono state tra le più belle che abbiamo visto.

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Il sito di Cobà è molto bello, si possono prendere le biciclette anche se noi abbiamo preferito muoverci a piedi per scoprire meglio anche le più piccole rovine nascoste nella vegetazione; salire sulla piramide alta 45mt è stato difficile perchè molto verticale e dissestata la discesa l'ho fatta con il sedere!

Abbiamo scoperto i cenote caratteristici di questa zona del Messico e sono delle grotte sotterranee con acqua dolce. A Tulum abbiamo visitato il Gran Cenote e il Calavera. Il primo è sicuramente il più famoso e anche il più affollato mentre il Calavera è meno spettacolare ma piccolo e profondo e non è molto frequentato quindi potreste avere la fortuna come noi di essere totalmente soli.

Arriva il momento del mare e raggiungiamo Holbox questa splendida isola che si affaccia sul Golfo del Messico un solo obiettivo: nuotare con lo squalo balena.

L'isola si raggiunge con l'express boat da Chichilà in soli 30 minuti, non ci sono strade, ci si sposta con i golf cart e ci sono cabane ovunque e noi ci innamoriamo subito di questo posto.

L'isola non è molto grande in mezzora si raggiunge la parte più a nord dell'isola dove ci sono pochissime persone e potrete rilassarvi, a Holbox si godono dei tramonti pazzeschi il cielo e il mare si tingono di rosa e arancio.

Organizziamo subito per l'indomani una gita in barca alla riserva naturale per poter nuotare con lo squalo balena. L'escursione inizia alle 8 e dopo circa 1h e mezza si raggiunge l'area dove i pescatori possono localizzare gli squali. Abbiamo avvistato due squali di 8 e 10 mt l'uno pazzeschi. Ci si butta in coppia con l'accompagnatore che ti aiuta a stare sul lato dello squalo e ti spiega come devi nuotare con lui.

Mi batteva forte il cuore ero emozionata e impacciata non sapevo bene come muovermi ma poi una volta in acqua è bastato seguire lo squalo. I suoi movimenti docili e la sua coda che si muove a destra e sinistra t'incantano. Le branchie vibrano mentre si muove sarei rimasta delle ore a fissarlo è difficile descrivere le sensazioni che ho provato. Un sogno si è realizzato.

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Ci siamo fermati a Holbox per 3 giorni e oltre alla bellissima esperienza dello squalo, ci siamo concessi meritato relax in vista del rientro.

Il quarto giorno sull'isola ci svegliamo all'alba e prendiamo prima l'express boat per Chiquilà alle 5 del mattino e alle 5.40 ci attendeva il local bus diretto a Valladolid (3h).

Il viaggio in bus non è dei migliori, l'aria condizionata è fortissima e non sappiamo più come coprirci ma le tre ore passano in fretta e arriviamo a Valladolid. Seconda città per grandezza dello Yucatan, utilizzata spesso come base per visitare Ek Balam e Chichen Itza.

Il tempo di lasciare i bagagli in ostello e di fare colazione, prendiamo un collectivo che ci porta alle rovine Maya di Ek Balam, meno conosciute e meno battute rispetto a tanti altri siti; si trovano a circa mezzora da Valladolid e in abbinata al sito abbiamo deciso di visitare il cenote che porta il nome dell'omonimo sito Maya. Dedichiamo 3h tra rovine e cenote, anche se l'area è molto ridotta è possibile salire sulla stupenda acropoli e come ogni salita, la fatica viene ripagata da una vista senza confini della natura in cui è immerso il sito maya. Io lo consiglio per il velo di mistero in cui è racchiuso, la solitudine di questo sito ancora poco valorizza.

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Dedichiamo il resto della giornata a Valladolid che oltre alla pizza principale, la cattedrale di San Gervasio e la storica Calle 41 ha ben poco da offrire. I colori del Messico si percepiscono in ogni strada e vicolo ma c'è poco altro.

Il giorno seguente con un bus della linea Oriente partiamo in direzione Chichen Itza (1h di viaggio ca). Abbiamo deciso di lasciare per ultima quella che viene considerata una delle sette meraviglie del mondo per chiudere un cerchio, il filo conduttore del nostro viaggio le rovine maya.

Chichen Itza è splendida, perfetta e possente; la piramide centrale che ti accoglie subito appena entri nel sito ti lascia senza parole e vedi solo tanta perfezione. Il sito è conservato in modo impeccabile e per visitarlo con una guida ci vogliono 3h ca. ma ne vale la pena; avrete una visione globale del sito, molt aneddoti, un'infarinatura della storia maya e poi per quanto mi riguarda le parole sono quelle che restano di più nei ricordi di un viaggio così denso.

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Le temperature in Yucatan sono decisamente più torride rispetto al resto del Messico e dopo una mattina intera a Chichen Itza, ci spostiamo con un taxi nel vicino cenote Ik Kil.

Il cenote Ik Kil è uno dei più famosi di tutto lo Yucatan, e il motivo è che il suo salto di 35mt è tra i più alti del Messico; i campioni Redbull si lanciano dalle sponde del cenote, l'ultimo campionato si è svolto nel 2014. Potete nuotare, tuffarvi da 5mt, fare snorkeling io vi consiglio di andare prima di pranzo così sarà meno affollato.

Ultima tappa del viaggio Merida e per raggiungere questa città prendiamo il bus Oriente proprio all'incrocio fuori dal cenote. Il viaggio sarebbe dovuto durare 2h e mezza e invece ce ne mettiamo ben 4; il traffico e i continui stop del bus sembrano non finire mai.

Merida è una città molto caotica, strade trafficate, fiumi di gente per le strade. Non rimaniamo estasiati da questa città ma cerchiamo di viverla il più possibile. Oltre alla piazza che la domenica si anima con un mercato d'artigianato e alimentare, la calle 60 è una delle più storiche, potrete trovare musei, teatri, parchi, chiese e l'univeristà.

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Anche questo viaggio si è concluso e l'indomani ci aspetta il volo per Città del Messico che ci riporterà in Italia. Il Messico si è guadagnato un pezzetto del nostro cuore e il nostro non è un addio ma un'arrivederci.

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