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Diavoli, santi e storie bizzarre alla Galleria Sabauda

Creato il 11 gennaio 2015 da La Civetta Di Torino @CivettaTorino

Lo scorso dicembre, dopo anni di lavori, ha riaperto i battenti la Galleria Sabauda di Torino.
Un tempo allestita nello stesso palazzo (l’ex Collegio dei Nobili) del Museo Egizio, vivacchiava schiacciata dalla fama mondiale di quella importante istituzione… me la ricordo un po’ triste e parecchio polverosa, reietta dai visitatori che si fiondavano ad ammirare mummie e sarcofaghi e se arrivavano all’ingresso della Sabauda era spesso e volentieri per sbaglio.
Ora la Galleria Sabauda è stata trasferita in una sede più degna: la Manica Nuova di Palazzo Reale. Qui le sale sono molto più luminose e ampie… i dipinti (tanti) e le sculture (poche) sembrano essere risorti a nuova vita, messi finalmente in risalto come meritano.

Ingresso Galleria Sabauda

Ingresso Galleria Sabauda

La Galleria Sabauda è una pinacoteca di rilevanza internazionale ed è in Italia quella che possiede più opere di artisti stranieri: Jan van Eyck, Hans Memling, Rembrandt… senza dimenticare i grandi maestri italiani: Beato Angelico, Orazio Gentileschi, Bernardo Bellotto… Noi torinesi ne dobbiamo andare fieri! La formazione del museo si deve a casa Savoia (questi Savoia, così tanto vituperati, alla fine hanno combinato qualcosa di buono!): a partire dal XVI secolo, con il duca Emanuele Filiberto “Testa di Ferro”, tutti i membri della casata hanno man mano arricchito sempre di più le collezioni, fino ad arrivare all’apertura della Galleria a al pubblico nel 1832 per volere del re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia – Carignano.

Ingresso Galleria Sabauda, particolare.

Ingresso Galleria Sabauda, minaccioso particolare.

Attualmente sono esposte circa 500 opere  in ordine cronologico (ad eccezione di quelle che formano la collezione donata dall’industriale Riccardo Gualino) dal Medioevo al Novecento, dislocate su tre piani. Immagino che vi stiate chiedendo se non si tratta di un museo un filo pesante… beh, certo non ci si scompiscia dalle risate… non è il Museo del Cinema o dell’Auto, ma, se si riesce a trovare la propria chiave di lettura, vi assicuro che la visita può risultare assai stimolante!
La mia Civetta di Torino l’ha trovato il suo modo di leggere questo museo. Vi proporrò quindi la Sabauda vista con gli occhi della Civetta: un viaggio, in più puntate, attraverso le sale del museo per svelare i particolari “funerari” e le storie bizzarre contenuti nelle magnifiche opere d’arte di questa pinacoteca davvero reale. Un universo tutto da scoprire popolato da diavoli, mostri, santi, teschietti…
Allora… continuate a seguire la Civetta di Torino!

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