Diaz, non pulire questo sangue

Creato il 20 aprile 2012 da Pivo

Qualche sera fa ho visto il film sull'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 a Genova. Su questo G8 si è già scritto tanto ed in molti si sono espressi, ma trovo molto importante che, grazie al film, un minimo se ne ritorni a parlare, perché ritengo che per questo triste avvenimento della nostra storia recente valga una frase che si utilizza per molti altri drammi.

"NON DOBBIAMO DIMENTICARE"

Per sgombrare sin da subito il campo da ogni dubbio e per farvi capire in modo diretto come la penso mi sono sottoposto alcuni piccoli quesiti sull'evento più grave di quei giorni... "la morte di Carlo Giuliani"

Carlo Giuliani era a Genova per protestare pacificamente? NO

Carlo Giuliani era un Black Block? Probabile

Carlo Giuliani era un ragazzo "per bene"? Non credo

Carlo Giuliani se l'è cercata? Forse

Carlo Giuliani meritava di morire? Assolutamente NO

Detto questo tornerei a parlare del film che narra "La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale" che ha portato alla condanna di 25 su 28 imputati, tra dirigenti e poliziotti (di questi, più di 300, solo di pochissimi si è potuto procedere al riconoscimento) ed a 44 condanne per i fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto. Condanne che, per i 44 di Bolzaneto, sono già state falcidiate dalla prescrizione e che, per la Diaz, cadranno nel 2014, a causa della mancanza del reato di tortura in Italia.

Per evitare qualsiasi polemica sterile, derivante da un'eventuale faziosità del film, vi comunico che i fatti narrano quanto è stato scritto dai giudici della Terza Sezione della Corte d'Appello di Genova.

Non mi vergognassi tremendamente di quelle immagini e fossi totalmente irrispettoso, potrei dire che " Diaz, non pulire questo sangue " è un bellissimo film, con una struttura particolare, incentrata sul lancio di una bottiglia, che permette di analizzare le storie dei vari interpreti sbalzando avanti ed indietro nel tempo senza diminuire la tensione e la drammaticità degli eventi; ma non solo, anche la decisione di non utilizzare una risoluzione eccezionale crea meno stacco tra le scene del film ed i video reali, dando una perfetta visione di insieme.

Devo ammetterlo sono rimasto profondamente turbato dalla visione del film, probabilmente perché quei momenti gli ho vissuti "in prima persona" davanti ai Tg ed al computer, probabilmente perché, visto il mio desiderio professionale, sento un grandissimo senso di giustizia e di appartenenza allo Stato e forse perché vedere rappresentato sullo schermo quello che si era solo letto ha un impatto maggiore. Durante tutta la proiezione ho sentito la rabbia, il disprezzo e la vergogna crescere in me, nessun film prima di questo, mi aveva provocato quella sensazione di disagio che quasi mi ha portato ad abbandonare la sala. Alla fine del film, però, ho capito che non ero l'unico ad aver provato quelle sensazioni, perché, all'accendersi delle luci tutti gli spettatori sono defluiti verso l'uscita in un silenzio irreale ed immagino che un solo pensiero aleggiava nella testa di tutti (o per lo meno nella mia, come già mi accadde all'epoca degli eventi): " Mi vergogno di essere italiano"

Ora si potrebbe dire e scrivere molto, potrei alzarmi sul pulpito ed urlare parole colme di indignazione e di rabbia, potrei urlare tutta la mia incredulità di fronte a tutti coloro, sopratutto appartenenti alle forze dell'ordine (per fortuna non tutti), che ancora giustificano e proteggono gli autori di questi misfatti. Non è pensabile che i soggetti predisposti alla nostra protezione, addestrati a far rispettare la legge e "paladini" della legalità si schierino a favore di beceri animali in divisa. Neanche se all'interno della Diaz vi fossero stati solo black block un simile pestaggio e la seguente tortura in Bolzaneto sarebbero stati giustificabili. Invece di fare tutto questo, invece di lasciarmi trasportare dalle emozioni preferisco riportare alcuni passaggi della sentenza di primo e di secondo grado sulla scuola Diaz:

"la perquisizione venne disposta in presenza dei presupposti di legge. Ciò che invece avvenne non solo al di fuori di ogni regola e di ogni previsione normativa ma anche di ogni principio di umanità e di rispetto delle persone è quanto accadde all'interno della Diaz Pertini [...] In uno stato di diritto non è invero accettabile che proprio coloro che dovrebbero essere i tutori dell'ordine e della legalità pongano in essere azioni lesive di tale entità, anche se in situazioni di particolare stress".
"Difficilmente in un processo è dato riscontrare un complesso di elementi probatori orali (deposizioni testimoniali) e documentali (riprese audio e video, tabulati telefonici, registrazioni di telefonate) tanto nutrito come quello che in questo processo documenta la fase di esecuzione dell'operazione di perquisizione nelle scuole Pertini e Pascoli [...] E ciò è tanto vero che tranne un solo difensore [...], nessuno degli imputati pone in dubbio che l'esito dell'operazione sia stato l'indiscriminato e assolutamente ingiustificabile pestaggio di quasi tutti gli occupanti, come del resto ritenuto dal Tribunale. Ne è ulteriore conferma la constatazione che le difese non si incentrano sulla negazione dell'accadimento dei fatti di lesione, ma sull'attribuzione ad altri della responsabilità di tale illecita condotta".

Ma siccome è del film che sto parlando in questo post, come chiosa, trovo molto più appropriato uno dei discorsi finali del film:

Poliziotto: " Vecchio che cosa ci facevi in mezzo a tutte quelle zecche comuniste "

Pensionato: " Cosa??? io stavo dormendo... lo vedi quel ragazzo??? Lui è un giornalista del Corriere di Bologna che, se non sbaglio, è un giornale di destra... AVETE FATTO UN ENORME CAZZATA ".

Ps: Per dovere di cronaca mi pare giusto aggiungere che tutti i fermati alla Diaz sono stati prosciolti e rilasciati e lo Stato italiano gli ha risarcito i danni.


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