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DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana

Creato il 14 maggio 2014 da Sommobuta @sommobuta
Non me ne voglia Germano se gli ho fottuto bellamente una delle più belle chiavi di ricerca dell’ultimo millennio. Sono sicuro che con DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana arriveranno pippomani a frotte.
Ma gli avevo promesso una risposta, e anche se in ritardo (va così, ultimamente), eccola.
In QUESTO ARTICOLO Germano fondamentalmente si lamenta di alcune cose:
- Le recensioni non se le caga più nessuno;
- I blog non li commenta più nessuno;
- Il SEO ha ucciso la blogosfera;
- La demenzialità ha ucciso il web.
Io come la penso?
Seguitemi, che ce n’è un po’ per tutti.
Partiamo da un fatto certo: a meno di non avere un team di marketing dietro, o di non essere una grande azienda, o di non essere già un blogger conosciuto con un blog avviato (o uno youtuber con un seguito impressionante di fedeli), chi intraprende oggi la strada del blogger (a meno di una botta di culo impressionante), ha vita durissima.
Di blog “nuovi” belli e interessanti nell’ultimo paio d’anni ne ho visti…uhm, zero. Viceversa, ne ho visti chiudere parecchi, e ho visto la transumanza di molti verso tutti i tipi di social network possibili e immaginabili. Di più: la stessa parola “blogger” è evoluta. Per cui io che sono “creatore di contenuti” (virgolette d’obbligo) vengo equiparato a uno che su instagram fotografa solo biciclette. E lo chiamano “Bikeblogger”.
Per dire.
DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana
Ma andiamo al sodo.
Le recensioni non se le caga più nessuno.
A meno di non essere uno da tre miliardi di visite al giorno, è vero: l’utente visualizza la recensione X (che sia di un film/libro/fumetto/telefilm) solo se si tratta di un prodotto uscito da non più di una settimana.
Per “Il viagra della mente”, parlare – chessò – de “L’arcano incantatore” di Pupi Avati (film del ’96) equivarrebbe ad un seppuku. 200 views al massimo, quando in media, ormai, ne faccio 15 volte tanto parlando "di altro".
Lo so, perché lo vedo ogni volta che scrivo di film o telefilm.
Ecco perché non ho parlato più di libri singoli (ed ho inaugurato “Il segnalibro di sommobuta”, che invece gli utenti apprezzano). Ecco perché dalla settimana prossima avrete la rubrica gemella a tema film, “Il raggio b(l)utico”.
DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana
I blog non li commenta più nessuno.
Dipende.
C’è sempre il problema di “incuriosire” e coinvolgere il lettore. Sicuramente i social, che rendono tutto più “veloce”, hanno ammazzato buona parte del coinvolgimento “critico”, per cui un lettore atterra su un blog, legge e poi se ne va.
Faccio mea culpa e dico che io sono tra i peggiori lurkoni della storia del web. Ma a mia discolpa aggiungo il fatto che commento solo quando sono sicuro di aggiungere qualcosa alla discussione.
Ma sono il primo a sapere che i commenti sono la miglior gratificazione per un blogger. Di qualunque natura essi siano (anche i più critici, purchè non siano offensivi).
DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana
Il SEO ha ucciso la blogosfera.
Vero, e allo stesso tempo falso.
Tra i 1000 e più articoli scritti, ne avrò scritti solo 5 o 6 in chiave SEO, consapevole di che effetto avrebbe avuto sulle serp e sugli algoritmi.
E quegli articoli, su tutte le key secche, sono ai primi posti in prima pagina su Google.
Ma scrivere in chiave SEO significa autocondizionare la propria scrittura. E far diventare il proprio blog un qualcosa di autoreferenziale. Ne ho visti tanti di blog interessanti piegarsi ai voleri “SEO”. Sono diventati orripilanti. Ne abbiamo già parlato, se vi ricordate.
Vero è che il SEO ha un po’ ucciso il mondo dei blog, ma rimane il fatto che se un blog è interessante e sa crearsi il suo pubblico…avrà lo stesso un proprio pubblico, a prescindere dai posizionamenti nelle serp.
DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana
E veniamo ora al punto che mi interessa di più.
La demenzialità che ha ucciso il web.
Perché fare gli scemi aiuta.
Di più: alla gente piacciono i clown, quindi stanno a guardare i clown.
Ho visto (anche qui) blogger diventare vittime di loro stessi, piegarsi a ciò che voleva il proprio pubblico e diventare l’ombra di loro stessi. Tutto, per accontentare le statistiche.
A me piacciono le stupidaggini, adoro le battute e amo la comicità. Ma se questi elementi sono dosati bene con il resto. Se invece la stupidaggine diventa demenza, e si tramuta nella colonna principale di un “qualcosa”, quel “qualcosa” inizia a farmi paura.
Eppure, la demenza tira.
E anche tanto.
Per dire, mi hanno fatto vedere il video di un esagitato che criticava One Piece. Critiche legittime, ma per tutto il quarto d’ora del video, il tizio in questione sembrava un tarantolato in preda a un’overdose di cocaina.
Risultato?
Millemila visualizzazioni e altrettanto iscritti.
Stessa cosa per la blogosfera: gente che parla di nulla in modo “scemo e ccciovane”, con decine di hits giornaliere e migliaia di contatti.
Il che mi fa pensare che (almeno per quanto riguarda il sottoscritto) ho sbagliato completamente approccio sul web: dovevo buttarmi sull’imbecillità.
O sul nudo.
Il nudo tira.
Sempre.
DiCaprio sniffa cocaina dal culo della puttana

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