Riceviamo e pubblichiamo
Ho atteso con pazienza, per ben tre giorni, che la mia principale concorrente alle primarie prendesse atto di un risultato evidente e chiaro a tutta la Città sin dal primo momento.
Posso comprendere e attendendo per tre giorni ho compreso, dal punto di vista umano, che perdere una competizione possa affliggere qualsiasi persona. Ma ciò che il popolo delle primarie, le persone semplici, la politica non può comprendere e tollerare è il chiaro, netto, evidente, goffo e irragionevole tentativo di attentare alla legittimazione popolare suffragata da atti ufficiali sottoscritti da tre autorevoli rappresentanti del Partito Democratico quali il presidente della comitato delle primarie Carlo Marras, il presidente della commissione di garanzia Antonio Capitta, il segretario provinciale del PD Giuseppe Lorenzoni.
A questi, come è noto, si sono aggiunti nel riconoscimento politico del risultato i più autorevoli esponenti e la stragrande maggioranza dei sostenitori della candidata, i quali hanno compreso chiaramente che non c’è stato alcun elemento che possa adombrare né formalmente né politicamente, il riconoscimento dell’esito delle primarie del 12 aprile.
Fino a questo momento, ma è oramai inutile che ciò avvenga, solo due personalità con differente grado di responsabilità politica, ma insignificante peso elettorale, non hanno voluto prendere atto della propria sconfitta, già chiara al primo turno: Giacomo Spissu, al quale auguro di godersi la meritata pensione e Silvio Lai.
In particolare quest’ultimo si è reso protagonista di una costante e pericolosa azione politica tesa a minare i fondamenti costituzionali dell’attività politica che, tra gli altri, sono innanzitutto il rispetto della volontà del corpo elettorale.
Un atteggiamento ed un’azione incompatibile con entrambi i ruoli da questi ricoperto: quello di segretario regionale del PD, quindi di tutti i militanti di questo partito e quello di senatore della Repubblica, quindi rappresentante del popolo italiano. Un ruolo quest’ultimo che per la particolare emergenza democratica in cui è stato gettato il Paese, con la nefasta legge del “porcellum”, Silvio Lai sta ricoprendo senza essere passato, come il restante ottanta per cento dei parlamentari del PD, a nessun vaglio del corpo elettorale ma solo per cooptazione.
Sassari però guarda avanti ed è bella dentro perché è fatta di persone belle e pulite dalle quali non si può prescindere. Da stamane è chiaro a tutti che il PD è unito e incontra alle 16,30 in via Mazzini la coalizione guidata dal sottoscritto candidato Sindaco del Centrosinistra per vincere le elezioni del 25 maggio.
Sassari, 16 aprile 2014.
Nicola Sanna.