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Diciamo no al centro commerciale di Borgarello: ognuno con le sue gambe

Creato il 09 ottobre 2012 da Antonioriccipv @antonioricci

Mia lettera alla provincia Pavese uscita oggi:

Diciamo no al centro commerciale di Borgarello: ognuno con le sue gambe

Caro direttore, concordo con Giorgio Boatti: «Non ci voleva la sfera di cristallo per prevederlo: una volta silurata dall’interno la trasparente opposizione del sindaco Lamberti al centro commerciale di Borgarello, i giochi della combriccola della cementificazione riprendono». Il Pd di Pavia e della provincia ha sempre espresso una forte contrarietà al centro commerciale di Borgarello. Penso, nel chiederlo, che l’assessore e la giunta provinciale, dopo il no del presidente al centro commerciale, potranno spiegare il sì al piano di viabilità. Personalmente, posso parlare per me e per il partito di Pavia, mi sono sempre speso in difesa di Lamberti e contro chi in modo del tutto insensato ha causato la caduta della sua giunta. Rifiuto in maniera netta il riferimento al gioco delle parti. Al fatto che si faccia volontariamente con una mano i cementificatori e con l’altra i difensori del suolo. Siamo un partito grande che accoglie diverse visioni, diverse anime culturali e riferimenti. Anime culturali e visioni del mondo e del nostro territorio che camminano però con le gambe di singole persone e questo non va mai dimenticato. Come per il comune di Borgarello e per la figura di Lamberti. Penso che a Pavia stiamo tentando con forza di costruire una nuova idea di città legata alla partecipazione e all’ascolto di tutti i suoi attori, al risparmio del consumo di suolo, alla competenza e alla trasparenza. Cerchiamo di dare un’anima alla nostra azione e alla nostra città. Cerchiamo di farlo in ogni sede: in consiglio e in convegni pubblici. Certo fuori dai confini di Pavia abbiamo poca agibilità. Certo ci si può chiedere se questo lavoro sfocerà veramente in un cambiamento rispetto al passato. Questo, come tutti capiscono, dipende molto dalle gambe su cui camminano le idee, dalla forza che raccoglieranno e dalla capacità dei cittadini, con la scheda da elettore in mano, di capirlo e soprattutto di voler girare pagina.



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