“Quella meravigliosa sensazione: gli sembrava di volare. Era come se fosse nell’aria, e potesse a suo piacimento aumentare la possibilità stessa di essere materia, o di non esserlo. Il suo corpo poteva muoversi da un capo all’altro della piscina in poche bracciate, la sua mente avvertiva sensazioni di pura potenza, di dominio. L’acqua era la sua casa: solo per uno scherzo del destino non ci viveva sempre, solo per uno scherzo del destino doveva qualche volta respirare. Lui mangiava e beveva cloro.”
Matteo Torrente è un diciannovenne bolognese che frequenta la scuola superiore e si allena nel suo sport, il nuoto, con la speranza di qualificarsi alle olimpiadi di Barcellona del 1992. Ha perso il padre alcuni anni prima e vive con la madre Bianca il cui passato è però nero, a causa di quel padre, nonno di Matteo, implicato in quel terrorismo fascista ancora protagonista di tante terribili vicende negli anni Novanta.
“Diciannove novantuno” (Leone Editore, 2015) è il secondo romanzo (dopo il manuale “Campagne per le Organizzazioni Non Profit”, emi 2006 e “La gabbia, Leone Editore 2013) del bolognese Davide Cavazza, classe 1972, scrittore e consulente per diverse organizzazioni non governative.
Quasi trecento pagine intense che si leggono con la stessa passione mostrata dal protagonista Matteo Torrente. Una commistione di sport, il nuoto ma anche la pallacanestro grande passione di Matteo e dell’inseparabile amico Leo.
E poi l’amore, per quella compagna di classe già impegnata; la storia, enigmatica compagna da scoprire quotidianamente; la musica, splendida colonna sonora di questa storia, tra testi e musica degli U2, dei Queen, dei Doors, di Samuele Bersani, di Ligabue, di Jon Bon Jovi, dei Nirvana fino ad arrivare al “Black Album” dei Metallica.
“Diciannove novantuno” si serve della disciplina e della fatica del nuoto come metafora di vita: raggiungere un equilibrio in una disciplina non è semplice così come non lo è nella vita di tutti i giorni.
Ecco che Matteo mostra come la passione possa condurre lontano, ma questo non è sufficiente, è necessario imparare a misurare emozioni e azioni: solamente in questo modo un certo bilanciamento può essere raggiunto. Senza scordare sofferenza e privazioni che, volenti o nolenti, tutti noi dobbiamo affrontare prima o poi nel corso della nostra esistenza.
“Diciannove novantuno” è forte, intenso, spiazzante e commovente. Uno spaccato di vita italiana, un viaggio indietro nel tempo lungo quel 1991 così ricco di eventi, più o meno negativi. Ad un certo punto ci si sorprende quasi di quanto sia accaduto in un così breve lasso di tempo, ma è tutto, o quasi, reale.
Un romanzo appassionante, ben scritto, carico di messaggi positivi, di pensieri e frasi da ricordare.
Written by Rebecca Mais
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