Diciassettesima Puntata It’s Only Rock ‘n’ Roll … And I Like It!!!

Da Postscriptum
 

Il live stava per cominciare, ero teso, molto teso…non avevo neanche capito bene quello che dovevo fare.
Si accesero gli ampli, Gianni roteava le bacchette e Polluce s’era messo davanti all’asta col microfono.

«Come iniziamo?», chiesi a Castore.
«Con il blues.».
«Ok, stammi vicino, non ti allontanare e fammi capire che devo fare…», avvertii.

Il mio unico Dio cercò di tranquillizzarmi:
«Fai quello che vuoi, libero…e divertiti… it’s only rock ‘n’ roll!».
«And I like it!», risposi storpiando non volutamente e dando un titolo a questo racconto a puntate.

Si voltò Polluce:
«Faccio un’introduzione prima di cominciare a cantare Sweet Home Chicago, ok?».

Castore attaccò l’intro tipico, quello alla Blues Brothers e tutto prese avvio.

Il basso entrò fuori tempo ed io sulla tastiera tenevo accordi nella tonalità, Castore cercava di rendersi più elastico possibile, ma suonava anche lui peggio che nelle prove. Polluce fece una smorfia e cominciò a parlare veloce, senza quasi prendere fiato, vagamente a tempo sul blues, scimmiottava i Blues Brothers probabilmente:

«buonaseraatuttiamicienonsonomoltolietodipotervipresentarequestaseralapiùgranderockband
dellacostasudorientalesicula », respiro « sì, gente, appena formatasi, certo, ma di sicuro nata da ottimi presupposti. Sississì, gente, credetemi, quellichestopernominarvinonsonodeisemplicimusicistinonnòquisiparladeimigliorimusicistisullapiazza…
che piazza? Ma è chiaro, quella del paese, zona bar. Ma passo subito al presentarveli…
sonoveramenteonoratocredetemigentedipoterviparlarediquestopersonaggiochesiededietrolepelli…
uno che davvero farebbe impallidire dieci Ian Paice tutti insieme, John Bonham clonato…unochedaveweklseloinzuppanellatelamttina. È l’Orlando furioso della batteria, un fuoriclassecheabbiamostrappatoagliwhitesnake AAAALL’ULTIMO MOMENTO!!!…lo volevano Jimmy Page e Robert Plant per una reunion ma NOI, gli abbiamo detto “NOoooN SI TOCCA”! Insomma un batterista che è già una leggenda: Jaaaannnniiiiii Bonzetttttoooo….applauso per Janni. Sìssissì gente, ma non finisce mica qui. Nonnonnoò, state attenti perché ora viene il pezzo forte…lesueditacorronocosìvelocichel’altrogiornodovevaporgermiunasigaretta
einvecesiamodovutiandareariprenderceleinVirginiacheraccoglievanotabacco…no questa non l’ho capita neanch’io…sono così veloci che quando attacca un assolo, questo è già finito…e per riascoltarlo dobbiamo riavvolgerlo e farlo andare a rrrrralllllenta….tore. Le sue ditasonocosìvelocichelovolevanointuttigliufficidicommercialistidellacostacaliforniana. Lui ha preferito noi invece che altri più blasonati. Gli stiamo ancora cercando un degno soprannome e siamo anche tentati di lanciare un sondaggio su facebook…manonabbiamolaconnessioneinternet » respiro «All’hammond, un mito: Iachino Quattrocchi. Applausi per ppepe. Sìssìssì…aspèaspèaspè, ggente, abbiamounpezzodanovantaquiconnoiquestasera…un uomo che ha dato un significato ai suoi capelli!!! Eisuoicapellidannounsignificatoalui. Grande cura, attenzione e soprattutto passione…poifonespazzola a go-go. Ma i capelli non sono tutto nella vita, e lui non ha solo quelli. Dunquestateattenti!…è un bassista…..come dire…molto jazz…i suoi tempi sono una continua sorpresa, per tutti, persino per se stesso. Il bello della comitiva, che ha già rapito miriadi di cuori appartenenti alle tizie più carine della calda Alabama. I Lynyrd Skynyrd lo volevano, ma poi gli rubava le ragazze, con la forza dei suoi capelli, e lohannogentilmentemandatovia…noi, non abbiamo ragazze…per scelta…come si dice…per scelta loro…dunque non corriamo rischi. Al basso: Ruggero il Normanno, Gran Conte di questo palco. Alla chitarra c’è mio fratello Castore.».

«Tutto qui?», disse Castore sottovoce ma non troppo, rivolgendosi al fratello presentatore.
«Beh, io e mio fratello, che vi possiamo dire? Dobbiamo forse auto-incensarci? Potrei dirvi che la sua mano sinistra, cioè quella del diavolo, è veloce, velocissima. Anzi vi consiglio di mettervi vicino alle uscite d’emergenza, o almeno con un estintore accanto…perché, sapete com’è, lo sfregamento sul legno produce calore…e io non so come può andare a finire qui questa sera… ti basta, fratello? O devo andare avanti?».

Il fratello annuì abbastanza soddisfatto.

«Alla voce, poi, ci sarei io…ma non posso presentarmi…sarei troppo poco immodesto!».

Ruggero cominciò a far segno di tagliare corto e di cominciare a cantare.

Polluce aggiunse solo:
«Ledisengendlemen: i Blues Jeans », battute di mano copiose da parte dei quindici presenti «…ah, dimenticavo, come mi consigliò di dire un tizio che conoscevo tempo fa, se non vi piace come suoniamo, state tranquilli che almeno vi faremo ridere…anche involontariamente », altre battute di mano « yeaaaah…..Come on, baby don’t you wanna go…etc, etc…».

Gaetano Celestre

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