Ormai, che i brands cosmetici si facciano guerra in Tribunale sembra stia diventando un vero e proprio "trend"e cosi dopo il duello che ha visto non molto tempo fa Nivea contro Neve Cosmetics, (leggi l'articolo cliccando il link), in questi giorni si parla di una nuova sentenza: quella che vede come protagonisti KIKO Milano e WYCON, brands che sicuramente conoscerete alla perfezione.
Prima di capire pero' cosa é successo questa volta, facciamo un rapido recap su entrambi i brands cercando di conoscerli ancora meglio:
Chi è KIKO Milano?
KIKO Milano è un brand tutto italiano con sede nella citta' di Bergamo, facente parte del Gruppo Percassi, conosciuto dal 1997 dapprima solo sul nostro territorio, per poi espandersi a poco a poco su scala mondiale, Famoso per lo stile trendy e per i prodotti sempre in linea con le tendenze del momento ad un prezzo accessibile un po' a tutte.
Chi è WYCON?
WYCON invece è un brand milanese che da tempi piuttosto recenti, si é fatto largo nel panorama cosmetico grazie al proprio concept colorato e moderno applicato alla cosmesi sempre di fascia low cost e quindi adatto come nel caso di KIKO Milano a ragazze giovani e/o giovanissime proprio in virtu' dei prezzi accessibili.
Ma quale sarebbe il cosidetto "pomo della discordia" che ha portato KIKO Milano a fare causa a WYCON?
In parole molto semplici KIKO Milano ha rivendicato i "diritti d'autore" su quello che è l'arredamento adottato negli store italiani:Il brand bergamasco, rappresentato dagli avvocati Giacomo Bonelli, Fabio Ghiretti e Giorgio Mondini, sostiene infatti che Wjcon dal 2009 abbia utilizzato nei propri store il progetto di design di arredi di interni per monomarca stilato nel 2005 dallo studio Iosa Ghini Associati srl gia' a suo tempo scelto da KIKO Milano appunto, e utilizzato dallo stesso a partire dal 2006 in 299 negozi in Italia:
Punto vendita KIKO Milano
"tutti con le stesse simmetrie ed essenzialità nella combinazione di open space, grandi grafiche retroilluminate, prodotti inseriti in alloggi traforati in plexiglass su isole a bordo curvilineo, schermi tv incassati, colori bianco-nero-rosa-viola e luci a effetto discoteca."
Punto vendita WYCON
In buona sostanza WYCON avrebbe letteralmente copiato in tutto e per tutto quelli che sono gli store fisici caratteristici di KIKO Milano sfruttando un progetto gia' registrato a suo tempo da quest'ultimo.
LA SENTENZA
La sentenza di riferimento é la n. 11416/15 depositata lo scorso 13 ottobre.
Il Tribunale ha ritenuto che il concept di arredamento che caratterizza i negozi KIKO Milano abbia “carattere originale e creativo” e che dunque meriti tutela ai sensi della Legge sul Diritto d’Autore. Parimenti, il Tribunale ha giudicato l’arredamento dei punti vendita Wjcon una “diretta appropriazione” di tale concept, evidenziando una “ripresa pressoché integrale” degli elementi di arredo della concorrente, con solo “modeste modifiche”.
La sentenza ha giudicato Wjcon colpevole di “concorrenza parassitaria”, per avere posto in essere “un comportamento di pedissequa imitazione del complesso delle attività commerciali e promozionali” di Kiko Milano.
IN CONCLUSIONE: Vittoria schiacciante da parte di KIKO Milano
Wjcon dovra' versare al noto brand bergamasco, un risarcimento pari a 716.125,00 euro per aver leso l'immagine dell'azienda appropriandosi dei diritti d'autore legati al concept e all'estetica dei punti vendita.In piu',avrà sessanta giorni dalla notifica della sentenza esecutiva per adempiere l’ordine del Giudice, eliminando dai suoi 120 punti vendita sul territorio italiano gli elementi di arredo caratterizzanti il concept di Kiko Milano. al termine dei quali, in caso di inadempienza verra' applicata una sanzione pari a 10.000 euro per ogni store non ancora modificato.
DICO LA MIA:Ovviamente non potevo esimermi dall'esprimere il mio parere del tutto personale in merito a questa ennesima vicenda che sicuramente fara' chiacchierare il web, specie nell'ambiente beauty.Io, con totale obiettivita', posso semplicemente dire che conosco KIKO Milano dal 2010 quando vidi il mio primo store a Firenze col mio compagno. Dalle mie parti non esisteva, motivo per cui mi sembrava di aver scoperto letteralmente l'acqua calda. Ad oggi con ben due punti vendita praticamente sotto casa, posso semplicemente dire lo stile dei negozi, negli anni non é mai cambiato. Sono cambiate le collezioni, le formulazioni, perche' no, anche i prezzi, ma l'arredamento é sempre stato quello, proprio come se fosse un vero tratto distintivo del marchio.WYCON l'ho conosciuto invece 3 anni fa, quanto é apparso per la prima volta nel centro commerciale che frequento ogni fine settimana o quasi,e fin dal mio primo ingresso, non posso negare di aver notato ben piu' di una somiglianza con KIKO Milano.L'arrendamento é oggettivamente troppo simile, e molte similitudini le si sono viste anche nelle tipologie di prodotto e nelle collezioni spesso lanciate a breve distanza da un marchio all'altro.In entrambi i casi ci sono prodotti che mi piacciono come altri che non ho gradito, ma questo é un altro discorso.Stiamo parlando di "diritti d'autore", e la cosa mi sta sempre a cuore, che si parli di un articolo su un blog, di un' immagine, piuttosto che dell'arredamento di un negozio.L'originalità viene sempre premiata e che dire...WYCON sotto questo aspetto avrebbe potuto fare la differenza..peccato abbia scelto la via piu' facile (che non sempre è quella che sancisce il successo..anzi) con risultati non propriamente positivi...Vedremo cosa succedera' nei prossimi mesi: WYCON cambiera' stile? Chiudera' i battenti?Lo scopriremo solo vivendo come diceva qualcuno!!!
E voi cosa ne pensate?