Le caratteristiche essenziali delle Tecnologie EducativeIl complesso processo riguardante l'ambito dell'insegnamento, come affermato in precedenza, è da considerarsi, per eccellenza, un ambito comunicativo, un ambiente dove degli interlocutori, docenti e discenti, si scambiano informazioni sotto forma di messaggi significanti. Di tale ambito si erano analizzate, in forma piuttosto teorica, le interrelazioni comunicative e gli atteggiamenti e comportamenti dei soggetti che in tale rapporto comunicativo fungevano da protagonisti.
- in riferimento all'età dei discenti (quindi al grado scolastico)
- in riferimento alla collocazione geografico-sociale
- in riferimento alla personalità individuale dei soggetti
In questo senso è certamente un bene avere a disposizione uno stesso metodo, ma è indispensabile che questo si adatti alle situazioni oggettive. L'importanza di un metodo uguale per tutti era stata spiegata precedentemente, essa dipende da due ordini di ragioni:applicare una metodologia in grado di riferirsi, il più strettamente possibile, ai meccanismi di apprendimento umanifavorire, attraverso un metodo generale, una situazione di pari opportunità per tutti.Tutto ciò, però, non vuol dire determinare una situazione di uniformità verso canoni stabiliti a priori, al contrario, vi è estrema necessità di uniformare il metodo alle situazioni particolari (oggettive e soggettive). Quindi, per quanto possibile, metodo e tecnologie devono adattarsi alle particolari esigenze di ordine sociale e soggettivo esistenti. Proprio in riferimento a ciò risulta esplicativo il seguente passo di G.Mollo:"...compito di ogni educatore che intenda permettere lo svolgimento della soggettività di ogni individuo è quello di agevolare lo sviluppo di ogni personalità in intensità riflessiva piuttosto che nell'estensione ripetitiva."3Quindi, metodo e tecnologie devono favorire, più che una comunicazione unilaterale:DOCENTE > DISCENTEun dialogo plurilaterale:DOCENTE > DISCENTEcon scambio continuo di messaggi da entrambi i comunicanti. Solo in questo caso è possibile il determinarsi di una crescita corretta della personalità. Scrive, sempre Mollo, a questo proposito:"La reversibilità degli atteggiamenti e del flusso comunicativo è ciò che permette la crescita nella fiducia, nella possibilità di sbagliare e sperimentare, nella gioia di avvertire ogni acquisizione come una personale appropriazione di vita."4Alla stessa stregua, il comunicare in modo corretto determina non solo una crescita della personalità, ma anche della acquisizione dei contenuti dell'istruzione. Afferma, a questo proposito, Zanzarri:"Soggetto ed oggetto, forma e materia, individuo e cultura si compenetrano, a rigore <<comunicano>>, dando luogo a sintesi di volta in volta nuove e difformi."La caratteristica essenziale di metodo e tecnologie, quindi, deve essere l'estrema adattabilità a situazioni diverse ed a livelli diversificati, all'interno della stessa situazione.Fin qui si è parlato di metodo e tecnologie educative, riferendosi ad esse come se fossero un'unica cosa, in effetti un buon metodo didattico può essere applicato seriamente solo se sostenuto da una appropriata tecnologia comunicativa. Il problema che emerge è che non esiste un solo sussidio, una sola tecnologia. Nella stessa riflessione sul metodo si era affermato che, pur definendo la metodologia presentata come un validissimo approccio, essa non era da considerarsi esaustiva, nel senso che altri metodi, per pareri differenti, potrebbero essere giudicati più idonei. Un discorso analogo, anche se inserito su di un piano diverso, riguarda le tecnologie educative. Possono esistere vari modi di presentare il contenuto dell'istruzione, non solo, esistono diverse modalità di comunicare, ognuna, nella sua specificità, assolutamente valida. Uno dei più comuni modi per comunicare, ad esempio, è il linguaggi parlato. Si può definire questa modalità come la più usata, non solo nell'ambito didattico, ma in generale come modo di rapportarsi a livello interpersonale. L'espressione attraverso la parola, ci auguriamo, non declinerà mai. Per quanto riguarda, invece, il sapere "conservato", il libro è il mezzo che per generazioni di insegnanti e studenti ha costituito un punto di riferimento insostituibile. Altre "tecnologie", riguardanti soprattutto l'aspetto puramente espositivo degli argomenti sono state e sono tutt'ora la scrittura, la mimica, ecc.Queste tecnologie sono state spesso criticate, e molte volte a ragione, di non essere pienamente in grado di rappresentare adeguatamente oggetti ed eventi. Il problema, effettivamente, è reale. Esso si determina non solo per l'inadeguatezza delle stesse tecnologie ma per i limiti oggettivi della scienza a poter rappresentare, in modo adeguato, la realtà. Il problema che si presenta davanti agli occhi del pedagogo e dell'esperto in didattica è quello del come superare questi limiti. Vi è necessità, dopo aver risolto il problema del metodo in se stesso, di poter approntare delle tecnologie adatte al duplice compito di migliorare sensibilmente la qualità della comunicazione didattica e, nello stesso tempo, rappresentare il reale in modo più adeguato. Il linguaggio parlato e la scrittura, nonchè la mimica, non sono in grado, da soli, di garantire la soluzione del problema. La soluzione, in questo senso, è quella di integrare alle tecnologie tradizionali degli approcci innovativi che si avvalgano dello sviluppo tecnologico in atto nella società.