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Die Hard VS Arma Letale

Creato il 10 ottobre 2013 da Arpio

dievsarmaSi ritorna alla rubrica degli scontri, questa volta con un duello epico: Die Hard la saga partita nel 1988 contro Arma Letale, anch’esso ciclico filmico avviato nel 1987. E’ uno scontro epico perché il cinema d’azione della fine degli anni ’80 è praticamente rappresentato da questi due film. Il primo è un ciclo di film “in solitaria”, dove l’agente di polizia John McClane (Bruce Willis) deve far fronte a una serie di minacce alla sicurezza nazionale non da ridere. La seconda saga, invece, è “a coppia” con Martin Riggs (Mel Gibson) e Roger Murtaugh (Danny Glover) sempre intenti a sventare traffici illeciti e crimini nascosti. Due film dove l’azione è padrona e guida le mosse successive nella sceneggiature. Due pellicole che hanno contribuito a creare i miti cinematografici di Bruce Willis e Mel Gibson, considerati negli anni ’90 due capisaldi del genere action insieme a Stallone e Schwarzneger.
Rispetto al primo appuntamento con questa rubrica, però, ho deciso di lasciare a casa il perbenismo e, sebbene sia una cosa difficile, ho deciso di decretare un vincitore secondo quattro parametri: soggetto, storia, regia, attori. Diamo il via quindi a questa royal rumble per il titolo di film più action di fine anni ’80.

Soggetto

Nel 1988 Die Hard presenta una tipologia di action movie, o meglio di film poliziesco, che non si era mai vista: l’eroe solitario e indistruttibile che lotta contro qualcosa di più grande di lui e vince. Negli anni questa ricetta è diventata abbastanza comune e ha ispirato centinaia di film, tutti sulla base Die Hard ma ambientati in posti diversi (treni, aerei, navi, ecc…). Prima di Die Hard la cosa era abbastanza sconosciuta e neanche Stallone e Schwarzy lo avevano mai fatto prima.
Arma Letale, invece, presenta un genere poliziesco abbastanza noto e rivisto, quello della “coppia di sbirri” con caratteri diversi ma che si bilanciano alla perfezione. Uno ribelle e l’altro omologato, ma che servono l’uno all’altro. Il genere era già noto nell’87, ma Arma Letale ne diventa una pietra miliare, gettando le basi per altri film classici del genere come Tango & Cash o la saga di Rush Hour. Anche il numero 4 e 5 di Die Hard, più tardi, ricadranno in questo sottogenere dell’action.
Non si può negare che entrambi i film siano dei cult movie del genere, ma si deve ammettere che Die Hard porta un vento fresco all’interno dell’action proprio per la sua particolarità dell’uomo eroe solitario. La mole di film ispirati o copiati da Die Hard gli concede la vittoria al primo round della sfida.

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Storia

John McClane è un poliziotto di NY che arriva a Los Angeles per passare il Natale con la moglie e i figli, nonostante una crisi in famiglia. Durante il party natalizio nel grattacielo dove lavora la donna, avviene un irruzione di criminali della Germania Est, che prendono tutti in ostaggio chiedendo il rilascio di alcuni “fratelli della rivoluzione” detenuti in America. Obiettivo reale del gruppo, però, è di compiere una rapina da centinaia di milioni di dollari. McClane riesce a sfuggire ai rapitori e inizia la sua avventura per sconfiggere i cattivi. Una trama che ci mette un po’ a partire e nei primi 20 minuti non succede niente di niente, ma da lì in poi diventa un susseguirsi di tensione e scene d’azione mozzafiato, con Bruce Willis decisamente in forma e una folta capigliatura.
Arma Letale, invece, inizia da subito con lo shock di un suicidio di una donna, dando allo spettatore un po’ di violenza sin da subito. In seguito torna un po’ la calma, utile a caratterizzare i due personaggi del film. L’indagine sul suicidio, infine, porterà i due verso un gruppo di trafficanti di droga che faranno di tutto per toglierli di mezzo. Dopo la calma torna la tempesta, e il film è un susseguirsi di scene d’azione alternate a battute fra i due colleghi.
Battaglia dura su questo round della sfida. Le storie sono entrambe ben scritte e portate avanti, ma anche questa volta il vantaggio va a Die Hard proprio grazie al fatto che quando la tensione sale al massimo, non viene più riportata allo zero, ma rimane alta fino alla fine del film.

Regia

John McTiernan è al suo terzo film con Die Hard, l’anno prima avevo girato Predator. Sicuramente l’esperienza precedente gli aveva dato grandi lezioni sull’action movie e i film “tamarri” e a lui va il grande merito di aver saputo tenere sempre alta la tensione in questo film. Al contrario Richard Donner quando gira nell’87 Arma Letale è già un veterano della macchina da presa, ma il genere action non è il suo. Viene da un passato fatto di Superman, Goonies, Ladyhawk (capolavori dell’epoca), ma un film così d’azione non lo aveva mai girato. Nonostante la poca esperienza nel genere, però, Donner riesce a girare in maniera perfetta e si conferma essere un regista eccezionale. Lo stesso regista seguirà tutta l’evoluzione della saga sempre dietro la macchina da presa e questa volta il round va ad Arma Letale.

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Attori

Se parliamo semplicemente di capacità artistiche il round finisce subito nelle mani di Arma Letale, perché Gibson e Glover sono sicuramente superiori a Willis. Ma il discorso potrebbe essere diverso. Mentre i primi due, infatti, vestono panni già visti in un action movie e quindi facili da ricalcare e ben definiti nella loro caratterizzazione iniziale ribelle/omologato, a Willis viene lasciato il compito di generare un personaggio del tutto nuovo al mondo del cinema: l’eroe solitario. Una responsabilità non da poco che Bruce assolve benissimo, creando un’icona del cinema d’azione che verrà copiata e rivista svariate volte in altri film simili.
Anche questo round, quindi, lo vince Die Hard.

Siamo giunti al finale di questo secondo appuntamento modificato degli scontri filmici, dove a uscire vincitore stavolta è Die Hard una saga che, ammettiamolo, nel suo ultimo film ha lasciato un po’ a desiderare, ma che è iniziata con il migliore dei propositi. Onore anche ad Arma Letale, capace di farci vedere un Mel Gibson super-action a dispetto del prete che è diventato ultimamente.



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