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Non so se quel giorno di 10 anni fa faceva freddo come in questa domenica di Ottobre... era un martedì.Il 9 Ottobre 2001 usciva nelle sale italiane un film che amo tantissimo.Quel film è "Le fate ignoranti" del regista Ferzan Ozpetek.... e io ricordo perfettamente quando uscii dalla sala dopo averlo visto.Avvertivo nettamente la sensazione di aver visto un film che mi sarebbe rimasto a lungo nel cuore.Io ero a Roma da quasi un anno e questa città era ancora per me un intricato ammasso di caseggiati moderni e palazzi antichi che si collegavano grazie ad intricatissimi labirinti di strade... ma non strade normali.A Roma le strade sono immense, interminabili.Quello che qui nella capitale collega due quartieri adiacenti da dove venivo poteva anche collegare due paesi diversi e per noi "distanti".
A Roma cambia tutto... il senso dello spazio e del tempo e per me non erano cambiati solo quelli... era cambiato tutto.Ero arrivato a Roma per dissetarmi alla vita e stavo iniziando a bere a ricchi sorsi.
I lavori importanti che avevo sempre sognato stavano arrivando e arrivò anche l'amore assieme a tante splendide amicizie.Stavo vivendo un sogno.
In questo contesto deflagarono le fate ignoranti.
Un film corale, un mosaico perfetto la cui immagine compariva grazie a tanti piccoli tasselli differenti ma che per magia si assemblavano alla perfezione.Di conseguenza anche le emozioni da cui si veniva investiti mentre la storia trovava il suo corso sullo schermo erano incredibilmente multiforimi, repentine e a tratti cangianti... inaspettate.La pellicola si fa vanto di raccogliere assieme alcuni tra gli attori e caratteristi più bravi e interessanti di quel periodo e tutti si presentarono con un sapore decisamente insolito.
La colonna portante è senza alcun dubbio la meravigliosa e incommensurabile Margherita Buy una moglie devastata e fragile ma che nello svolgersi della storia diventa sempre più forte fino a far intuire a noi che la guardavamo rapiti che avrebbe raggiunto una certa serenità... con nostro sincero sollievo.L'insolita e stranamente familiare Serra Yilmaz con la sua presenza che richiama un pò il grillo parlante nella fiaba di pinocchio regala senza dubbio uno dei caratteri più squisitamente emozionanti.La simpatia di Rosaria de Cicco ti trascina e da sapore come un tocco di peperoncino nella minestra.
Una delle tante partecipanti al coro ma che ne vien fuori quasi come una protagonista assoluta è Erika Blanc che si cuce addosso un personaggio insolito e quasi fuori contensto ma che ruba la scena grazie al carisma ed ai dialoghi mai banali e profondamente veri. Veronica, il personaggio che interpreta, è lo specchio di verità di Antonia... la figlia, Margherita Buy.
Posso dire una cosa senza venir lapidato?
A me Stefano Accorsi non dice nulla!
Ha incarnato mediamente bene un personaggio talmente perfetto da riuscire a rendere interessante a nche il suo sguardo da triglia stralunata.
Ecco l'ho detto!
Non sono un critico cinematografico, non ne ho le qualità e le conoscenze tecniche... parlo per suggestioni, ripercorrendo le emozioni che ho vissuto durante la proiezione del film.E in queste suggestioni si ritrovano stranamente assieme i personaggi e i colori, i personaggi e i luoghi... gli attori e i suoni, le splendide musiche che accompagnano le scene caratterizzandole in maniera irreversibile.Dialoghi e parole nelle fate ignoranti hanno un ruolo pari a quello degli attori e spesso soverchiavano anche il loro carattere... sono i dialoghi a fare la parte del leone rimanendomi impressi nella mente passando per il cuore ormai da anni.
Roma... ritorniamo a Roma.Altra protagonista del film... una parte della città era ritratta in maniera discreta, quasi involontaria ma quei posti non potevano rimanere nell'ombra e da quel momento sono per tutti "i posti dove hanno girato le fate ignoranti".Era una sorpresa per me ritrovare nella pellicola posti che avevo girato col mio cinquantino dell'epoca.Ancora oggi passando di li i rumori e le parole del film sembrano esistere ancora.Pare che siano rimasti li... tutti i personaggi di quel film, per me, sono ancora in quei luoghi e li continuano a vivere le loro vicende buffe e drammatiche, insolite, eppure così intuitivamente familiari.
Era una Roma diversa... pareva doversi aprire da un momento all'altro all'amore tra persone dello stesso sesso.
I tempi sembravano maturi e tutti provavamo un fremito di impazienza per quella che credevamo dovesse essere una svolta imminente.Ma ora dopo tanti anni ci troviamo delusi e a tratti scoraggiati.Roma e l'Italia non sono cambiate... anzi lo sono, ma sono tornati indietro....imbarbarite da una polita becera e dall'oppressione oscurantista della Chiesa Cattolica che cerca di stendere nuovamente il suo velo di odio ed intolleranza su quello che sarebbe il cuore aperto della gente...indurendolo.
Detto ciò per onestà intellettuale bisona ammettere che Le fate ignoranti è senza dubbio figlio dei film di Almodovar e ricorda a tratti un altro dei miei film preferiti in assoluto, ovvero "Amici, complici, amanti" nello svolgersi di una vicenda unica ma corale.Ma anche queste assonanze esplicite, forse amorevoli citazioni, nulla tolgono alla bellezza unica delle Fate Ignoranti, un film che da dieci anni è sul mio personale podio dei film che più amo.
Il mio personalissimo Grazie va al regista Ferzan Ozpetek che è riuscito nell'impresa di creare un piccolo capolavoro, emozionate e commovente che ha per sempre cambiato la mia vita e la mia sensibilità di essere umano.
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