Lunedì mattina. Entrò nella metro e si mise in cerca di un posto a sedere. Notò una ragazza, addormentata, con la bocca semi-aperta e la testa un pò curva. Nonostante gli venisse da ridere, ne riconobbe la bellezza. La fissò per le dieci fermate in comune, poi lei si svegliò e fuggì verso chissà dove. Il giorno dopo, stessa scena. Era più stanca e la testa era ancora più ricurva. Il trucco era ogni giorno meno curato, ma lui ne era affascinato sempre di più. Venerdì era quasi appoggiata al passeggero di fianco. Settimana successiva. Lunedì si trovarono lontani. Lei si sedeva nella stessa zona. Ogni giorno le si avvicinava di più, finchè venerdì, il giorno di massima stanchezza, riuscì a sedersi accanto a lei. Aveva scelto il cappotto più soffice per quel giorno e cullò la testa di lei dolcemente senza svegliarla. Alla decima era abbandonata al suo braccio. Si svegliò, si scusò e scappò. Per dieci fermate era stato il Paradiso. Aspettando la settimana successiva.
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