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dieci in condotta

Creato il 13 febbraio 2015 da Plus1gmt

È la prof di matematica che ci porge la pagella, la prima della vita della scuola secondaria di mia figlia, come se si trattasse di uno scampolo di una stoffa rara o no, aspetta, una tela dipinta di fresco ed è meglio tenerla da sotto con il palmo per non guastarla. È una bella pagella, che dire? dice proprio così la prof di matematica, e così scorro in fretta, e vergognandomi anche un po’ del mio badare al sodo in certi momenti topici della mia vita, la colonna con i numeri scritti in lettere ed è lì che si manifestano tutti i limiti del sistema di valutazione didattico della scuola dell’obbligo, che non so come funzioni altrove ma qui è tutt’altro che uniforme. Arriviamo da un tripudio di dieci alla primaria e in un salto di qualche mese in termini temporali ma di ere evolutive in termini di criterio di giudizio ci troviamo di fronte a un paio di nove, quasi tutti otto e due sette.

Sì, è una bella pagella, che dire? e dice ancora così la prof di matematica. Quindi ricalca con il dito la sfilza di bei voti fino a portarsi sull’ultimo, un bellissimo voto come dice lei che è il coronamento di una bella pagella. Il dieci in condotta perché è una ragazza brava, educata, sempre sul pezzo. Così penso subito a cosa farsene, nella vita, di un dieci in condotta. Il dieci in condotta può anche voler dire che sei un muffone, un omologato, uno che non fai un gesto in disaccordo nemmeno se ti prude da qualche parte e ti devi grattare. Uno che non ride e non scherza perché deve stare sempre attento, seguire al dettaglio ogni passaggio per passare al dettaglio successivo e avere il quadro completo. Un yes man, o yes woman, uno che rispetta le regole. Se poi aggiungiamo il fatto che quella scuola è un concentrato di CL ecco spiegato perché il dieci in condotta è il massimo dei riconoscimenti. Compìti e ossequiosi nel rispetto del sia fatta la volontà altrui.

Ma no. A uno con il dieci in condotta i figli poi lo prendono in giro e gli dicono che a scuola doveva essere noiosissimo. Vuoi mettere quegli scavezzacollo con la cresta come usa adesso che sputano e dicono le cose più sconce, fanno le sagome con gli insegnanti perché a casa ogni occasione è un talent show a cui dare il massimo. Il dieci in condotta va al fedele servitore, al tenace impiegato di back-office che esegue la sua tranche di processo senza sconfinare con chi lo segue o impicciarsi di chi l’ha proceduto. Nessuno in famiglia ha mai avuto dieci in condotta, non scherziamo. Poi però me la immagino lì nel primo banco, mia figlia. Il senso di responsabilità, il misto di volontà di non prevaricare o mettersi in mostra e la timidezza, la serietà con cui inizia e porta a termine le consegne. Non so da chi l’abbia imparato, da me ho i miei seri dubbi, ma forse la chiave è tutta lì. Il dieci in condotta è il futuro, raga. Ripartiamo dallo saper stare al nostro posto.



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