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Dieci piccoli indiani fantasy

Creato il 28 dicembre 2010 da Elgraeco @HellGraeco
Dieci piccoli indiani fantasy

Con qualche lodevole eccezione.
Il periodo natalizio per me era Asterix contro i Romani e film fantasy di ogni genere, con mille contaminazioni. Questo Natale mi sono mancati. Non che non li abbiano trasmessi, ma il tempo di rivederli chi ce l’ha? E poi, il ricordo è sempre la cosa più bella. Con mia grande sorpresa, però, gli eroi della mia infanzia non li rammento quasi più, eccetto Ken Marshall e la sua barbetta, ma non per merito suo, quanto del Glaive, la stella con le lame retrattili e ritornante nelle mani di chi l’ha lanciata. E scusate se è poco. Quelli che ricordo benissimo sono, però, gli antagonisti, i Cattivi. Sempre loro.
Costoro si rivelano anima e cuore del film e unica ragione della memoria di questi.
Da più parti, io compreso, si sostiene che di cattivi così, quand’anche risultino stereotipati e sciocchi, non se ne vedono più.
Non era solo il loro aspetto, ma soprattutto la loro voce, le loro battute, o il loro volto corrucciato, a consegnarli all’eternità. Molti di questi sopravvivono non solo nell’immaginario collettivo, ma in centinaia di pagine internet che li rievocano puntualmente, come un tempo si faceva con le agiografie.
Le origini dei culti sotterranei, a volte, sono stupefacenti.
Classifica solo al maschile. Per il momento.

10Il Generale Kael
apparso in: Willow (1988) di Ron Howard
interpretato da: Pat Roach
chi è: il comandate degli eserciti di Nockmaar, la fortezza della malvagia Regina Bavmorda.
poteri: conquista castelli, rapisce pargoletti, instancabile
debolezze: se scende da cavallo muore trafitto da Madmartigan
frase tipica: “Mia Regina, ho conquistato per voi il castello di *
* inserire nome del castello o della località

Dieci piccoli indiani fantasy

Il suo occhieggia al vero nome di Superman, Kal-El. Ed è quella di un superuomo l’immagine che dà di sé. Teatrale, minaccioso, vestito di nero e armato di spada, è l’inarrestabile generale della perfida Bavmorda, nonché factotum, tirato in ballo ogni qual volta l’inetta e sdolcinata figlia di quest’ultima fallisce nella missione affidatale. Non si sveste mai, non si lava mai, non riposa mai, né si alimenta. Appena arriva a Nockmaar per comunicare di aver conquistato un altro castello, gli viene subito affidata una nuova missione. Per conto della sua Regina, Kael ha conquistato ogni fortezza o reame avverso, piegando la residua volontà dei ribelli nel sangue. La maschera che indossa è evocativa del destino che attende gli sconfitti, ma è anche una scelta obbligata, visti i suoi tratti somatici vicini ai Neanderthal o a quelli di un Terminator. Poco sfruttato, ma dal portamento glorioso.

9 - Toth Amon
apparso in: Conan il Distruttore (Conan The Destroyer, 1984) di Richard Fleischer
interpretato da: Pat Roach
chi è: il tipico mago nella torre in mezzo al lago
poteri: trasformarsi in una bestia con mantello rosso, in pratica un wrestler
debolezze: gli specchi, e le giovani fanciulle illibate
frase tipica: “Venite, venite pure. Vi aspetto.”

Dieci piccoli indiani fantasy

Animato dalla stesso attore che presta il fisico al generale Kael, lo precede per via di alcuni secondi indimenticabili, durante i quali si toglie il cappuccio, rivelando il proprio aspetto terrificante, accompagnando il tutto con un ringhio gutturale che ancora riecheggia nelle mie orecchie.
Adesso lo si guarda con affetto, ma quando sei lì, da bambino, e hai appena visto rapire la principessa da un uccello fatato (senza il peso delle metafore sessuali, visto che lei è pure vergine) che l’ha trasportata in una torre magica nel mezzo di un lago, proprio non ti aspetti di vedere il vecchio mago orbo tramutarsi in quell’orrida creatura che rende difficile la vita del barbaro Conan in un evocativo salone degli specchi. Conan le busca, perché la bestia è invulnerabile, fino a quando capisce che basta rompere gli specchi per ferirla. Conan sopravvive, ma si condanna a 770 anni di disgrazia. Brutto affare.

8I Mini Ash
apparsi in: L’Armata delle Tenebre (Army of Darkness, 1992) di Sam Raimi
interpretati da: Bruce Campbell, Deke Anderson e Bruce Thomas
chi sono: omuncoli nati dai frammenti di uno specchio
poteri: infilzarvi le chiappe con una forchetta, tuffarsi nella vostra bocca
debolezze: acqua calda, ma è un trucco
frase tipica: “Arrivooo!!!”

Dieci piccoli indiani fantasy

Pochi sanno che i cosiddetti Mini Ash o Piccoli Ash, magici costruiti derivanti dal riflesso speculare del nostro eroe, sono stati interpretati da altri due attori, oltre a Bruce Campbell. Perché uno è portato a guardare il leader, come sempre, solo il leader. A ben vedere, non si somigliano neanche. Al di là della curiosità, resta indelebile tutta la scena, goduta al cinema, dalla galleria. In quel momento, già preda di piacevoli dubbi fino a quel punto, pensai di avere a che fare con qualcosa di memorabile, di stare partecipando alla storia del cinema. Non un horror, L’Armata delle Tenebre, ma un’intera adolescenza fantastica: dalla forchettata inflitta al posteriore di Ash, al tuffo nella sua bocca, ai dolori che l’omuncolo gli infligge dal di dentro, dopo essere stato ingoiato, al “bagnetto caldo” che Ash, infine, riserva alla creatura. Cosa impossibile, bere acqua bollente senza danno, ma lui è Ash. E poi, l’esserino si vendica spuntando fuori, a grandezza naturale, da una spalla.

7Burglekutt
apparso in: Willow (1988) di Ron Howard
interpretato da: Mark Northover
chi è: una sorta di usuraio dei Nerwyn
poteri: prestare soldi, ricattare, acquisire terreni
debolezze: vigliacco, opportunista e menefreghista
frase tipica: “VOHNKAR!”

Dieci piccoli indiani fantasy

Non ho mai capito se Burglekutt, all’interno della sua comunità, avesse l’autorità per fare quello che faceva, ovvero spadroneggiare. In ogni caso, grandissimo attore, mai più visto, almeno da me, che caratterizza un cattivo di prim’ordine. Punta di diamante perché davvero malvagio e, ancor meglio, perfido e vigliacco. Burglekutt odia Willow e lo vuole rovinare. Come lui ce ne sono molti, tutti protagonisti e autori di soprusi di quartiere, ai danni dei più deboli. Non importa quanto sia grave la situazione tutt’intorno a loro, i Burglekutt di turno, forti della propria statura sociale, e non a caso questo Burglekutt è il più alto tra i Nerwyn, non perdono un’occasione per trarne profitto e per abbattere coloro che, per un motivo qualunque, o perché hanno prestato loro dei soldi, hanno preso di mira. Il brutto è che questi tipi non finiscono mica dopo la prima vittima, ma ne cercano subito un’altra. Il loro è uno scopo esistenziale.

6La Bestia
apparso in: Krull (1983) di Peter Yates
interpretato da: Trevor Martin (voce)
chi è: un cattivo interstellare
poteri: quasi onnipotente
debolezze: idiotismo, squilibrio ormonale, le giovani fanciulle, il glaive e il fuoco
frase tipica: “Tu sarai la mia Regina”

Dieci piccoli indiani fantasy

Avete ragione, oppure avete torto. In ogni caso il film è Krull. E su questo film s’è detto di tutto. Personalmente lo considero una cagata d’altri tempi, eppure, due suoi cattivi sono presenti in questa classifica. Conterà pur qualcosa, o no?
La Bestia, a dispetto del nome, è un tiranno spaziale che viaggia di pianeta in pianeta, con la sua fortezza nera che si teletrasporta, sottomettendo le genti locali. Salvo quando finisce con l’invaghirsi della bella principessa di Krull, l’ultima sosta planetaria in ordine di tempo. La principessa, come tutte le sue colleghe, è promessa al principe, ma la Bestia non ci sta. E allora comincia a piovere merda su tutto il mondo.
La Bestia scatena i suoi eserciti di cyborg decerebrati, automi di morte, per distruggere ogni cosa. Nel frattempo, riesce a rapire la sua bella e a trasportarla nel suo occhio. Che è qualcosa di più di una prigione: è arte concettuale, è Dario Argento a livelli epici, è teatro dell’assurdo. È, soprattutto, splendida scenografia. Guardate l’immagine e supplicate di non finirci mai, in una prigione così; una trappola per la vostra anima.

5Yuda
apparso in: Ken il Guerriero (北斗の拳, Hokuto no Ken, 1983) di Tetsuo Hara e Buronson
interpretato da: Vittorio Battarra e Francesco Caruso Cardelli (ep. 108) (voci)
chi è: una delle Sei Stelle di Nanto
poteri: il colpo della Gru Rossa, un taglio netto, definitivo, anche col passato
debolezze: invidia/ama/odia il suo più acerrimo nemico
frase tipica: “Rey, tu sei… bellissimo.”

Dieci piccoli indiani fantasy

Se qualcuno è riuscito a non farsi confondere le idee durante tutta la faida tra Shin e Kenshiro, una cosa molto simile alle intenzioni della Bestia di cui sopra, quando Yuda fa la sua comparsa, la storia inizia ad assumere connotati strani, equivoci, ma per questo indimenticabili. Yuda è come ogni cattivo supremo dovrebbe essere: si trucca come uno dei Cure, è doppiato come il divo di una soap opera, si crede bello come un dio, ha una sessualità conflittuale e inespressa, nutre odio profondo per ciò che ama di più al mondo, ovvero Rey, l’Uccello d’Acqua di Nanto [non a caso, ndr] e, per finire, visto che le donne non gli piacciono proprio, le maltratta dopo averle marchiate a fuoco come bovini.
Una mossa errata della sua Gru Rossa deve aver segnato irrimediabilmente il suo destino, fatto di violenza e torture inflitte ai deboli.
Truccato come una puttana di quart’ordine, Yuda riesce simpatico. Dopo Shin e Sauzer, unico vero signore e anima teatrale delle Terre Perdute.

4Il Veggente
apparso in: Krull (1983) di Peter Yates
interpretato da: John Welsh
chi è: un mutaforma
poteri: come sopra, e poi occhi neri, aggredire alle spalle con mani adunche
debolezze: tridenti dei ciclopi
frase tipica: “Il tempio è al centro della palude…”

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Eccolo qua, avvicinandoci alla zona calda della classifica, il quarto posto non può che spettare a uno degli sgherri della Bestia, il Falso Veggente. È un mutaforma che assume le sembianze delle proprie vittime. Suo compito far fuori il bel principe, in modo che la Bestia, suo Signore, non abbia altri galli nel pollaio di Krull. Per farlo convince il bellimbusto a farsi condurre nel profondo di alcune paludi per poterlo accoppare indisturbato, ma un ciclope si mette sulla sua strada.
Non so voi, ma io non riesco a togliermi dalla testa il volto malvagio del vecchio, o del suo fake, quando, da cieco che è, apre gli occhi rivelando pupille nere come la pece, il tutto accompagnato da un ghigno agghiacciante. Immaginate di averlo alle vostre spalle, ignari del pericolo che correte…

3Il Barone Vladimir Harkonnen
apparso in: Dune (1984) di David Lynch
interpretato da: Kenneth McMillan
chi è: capo della nobile famiglia degli Harkonnen e sovrano del pianeta Giedi Primo
poteri: svolazzare qua e là in cerca di attraenti giovinetti a cui staccare la spina
debolezze: derma untuoso, vesciche e sfoghi cutanei, invidia
frase tipica: “Colui che controlla la Spezia, controlla l’universo”

Dieci piccoli indiani fantasy

Per la serie: quando ancora il doppiaggio italiano era allo stato dell’arte. Dite la verità, il Barone ve lo ricordate, ciccione e perverso come pochi. VI ricordate dei suoi figli, quello grosso e ritardato e di Sting, il preferito, che lotta al coltello con Paul Atreides, ma ricordate soprattutto la sua voce: quando disprezza il Duca Leto, suo rivale, quando trama per spedirlo all’altro mondo e sghignazza di gusto. Vi ricordate del suo medico che gli sussurra complimenti estasiati curando, si fa per dire, la sua pelle ributtante. Vi ricordate del sangue nero, carburante che scorre nei tubi e nei corpi degli esseri di Giedi Primo.
L’ultima volta che l’avete visto, il Barone, cadeva risucchiato nella bocca di uno dei vermi di Arrakis, ma è come se fosse sempre lì, a far schizzare le budella del pessimo fantasy oggi in circolazione. Istintivo, passionale, rapido e letale. E anche disgustoso. Perfetto.

2Darkness
apparso in: Legend (1985) di Ridley Scott
interpretato da: Tim Curry
chi è: l’oscurità
poteri: non ne ha bisogno
debolezze: l’unicorno
frase tipica: “Cos’è la luce, senza le tenebre?”

Dieci piccoli indiani fantasy

Se devo essere cornuto, e prima o poi capita a tutti, voglio un paio di corna come le sue.
Lord of Darkess, Signore delle Tenebre, è il suo nome, e un insospettabile Tim Curry, che non lo direste mai, gli presta le movenze. Ma l’Oscurità è un principio, l’opposto, la sede di ciò che è sbagliato, corrotto, e in definitiva, vivo.
Legend è un film lentissimo, silenzioso, fatto di immagini filtrate e pesanti e di un giovane Tom Cruise. Credo sia il peggio dell’irrealtà cialtrona associata al fantasy. Personaggi bidimensionali, che si muovono in un mondo privo di senso, seguendo il fato, neanche fossero cani che ubbidiscono al padrone. Ma proprio quando non ne potete più di laghetti fatati e dialoghi insulsi arriva l’Oscurità, dai colori vividi e splendenti. Essa dimora in un rifugio rischiarato dalle fiamme, dove consiglieri dalla forma mostruosa bisbigliano frodi e frasi seducenti. Corruzione contro l’innocenza di una sola fanciulla. Tipico simbolismo manicheo; sempre sgradevole, eccetto che in questo caso. Qui è sublime, almeno finché non sopraggiunge l’eroe bamboccio a dispensare giustizia. Ma che razza di giustizia è, privarci di tale oscurità?

1Vigo il Carpatico
apparso in: Ghostbusters II (1989) di Ivan Reitman
interpretato da: Wilhelm von Homburg
chi è: Vigo il Carpatico, nato nel 1505, morto nel 1610. Un tiranno.
poteri: “Lui è… Vigo” (cit.) e non è morto di vecchiaia, fiume di melma umorale che scorre sotto New York
debolezze: Sigourney Weaver, ma è stato anche avvelenato, accoltellato, sparato, impiccato, stirato, sventrato, e squartato.
frase tipica: “La morte non è che una porta. Il tempo non è che una finestra. Io tornerò.”

Dieci piccoli indiani fantasy

“Non precisamente un figlio del popolo. Noto anche come Vigo il Crudele, Vigo il Torturatore, Vigo lo Schifato, Vigo il Sacrilego!” e, sì… è anche noto come Vigo la Sporcacciona.
Sapete certe figure magistrali, vere leggende che, non appena le vedete le assorbite, tratto dopo tratto, dialogo dopo dialogo, riferimento dopo riferimento, ed entrano di prepotenza sedimentandosi nel vostro inconscio, come fossero reliquie di un passato mitico?
Vigo è una di quelle figure. Un quadro nel quale risiede lo spirito di un tiranno dei Carpazi vissuto tra il XVI e il XVII secolo. Verso quel quadro si sta radunando, scorrendo come un fiume in piena sotto New York City, la melma psicomagneterica, una roba potente “che fa ballare persino i tostapane!” e che rappresenta il male delle gente, la sua essenza, necessaria a far tornare Vigo dal Regno dei Morti. E voi, guardando quel quadro, resterete imbambolati come Ray. L’abisso vi guarda e anche voi guardate dentro di lui. Non si dice così?
In più, cosa che lo consacra al primo posto dei cattivi del fantasy, non ha bisogno di una donna per sfogare i suoi istinti selvaggi, ha bisogno di una madre. E con Sigourney ci ha visto giusto. Non c’è donna migliore di lei alla quale ambire. Che si può chiedere di più? Unico e irripetibile.

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