Dieta: La dieta Atkins parte 1^

Quasi quarant’anni fa venne pubblicato negli Stati Uniti un libro il cui titolo era: Dr Atkins‘ Diet Revolution, cioè ” La rivoluzione dietetica del Dott. Atkins”.

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Fu un grande successo, seguito anche da tantissime polemiche, come del resto sempre succede, e questo perchè l’autore nel suo libro prendeva posizione sia contro le abitudini alimentari molto radicate tra i suoi connazionali, sia contro la possibile invasione delle cosiddette “scorciatoie” farmacologiche pe ottenere una linea ideale e sulle quali le industrie farmaceutiche di allora iniziavano a fare cospicui investimenti.

I principi di base che si enunciavano nel libro divennero la base di un particolare tipo di diete, le cosiddette diete ipoglicidiche, quindi povere di zucchero, che, variamente aggiornate e migliorate, si sono poi diffuse in tutto il mondo, dimostrandosi tra le diete più efficaci.

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Il Dott. Robert C. Atkins, allora quarantenne cardiologo di New York, in pratica era un nemico giurato dei regimi ipocalorici, ossia a basso contenuto di calorie e a tal proposito infatti scriveva: “dopo tantissimi anni di diete ipocaloriche il 60% della popolazione americana sta ancora combattendo contro il sovrappeso”.

Il rimedio che il dott. Atkins proponeva era quello di una riduzione drastica pressocchè totale dei carboidrati cioè degli zuccheri e degli amidi dall’alimentazione quotidiana.

Secondo il dott. Atkins, infatti, due sono le cause che concorrono all’obesità:

un’eccessiva produzione di insulina, dovuta al cattivo consumo proprio dei carboidrati, ovvero a un’intolleranza verso di essi. Ciò, tra l’altro, è stato dimostrato da numerosi medici e ricercatori, dimostrando nei loro studi, che proprio all’eccesso di insulina era da attribuire non solo il sovrappeso, ma anche dell’ipoglicemia conseguente , della tendenza alle cardiopatie e di moltre altre patologie.
la mancanza dell’ormone FMH (Fat Mobilizing Hormone = ormone che mobilizza i grassi). Questo ormone, viene secreto dall’ipofisi solo quando nell’organismo non ci sono zuccheri disponibili ad essere usati come “combustibile”, sicchè esso deve attingere, come fonte di energia, ai grassi di deposito

Qualche cenno sull’insulina

L’insulina, come già sappiamo, è un ormone prodotto da una ghiandola del nostro corpo: il pancreas, che viene sintetizzata quando vengono introdotti nel nostro organismo gli zuccheri.

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Questo ormone a sua volta stimola la sintesi dei grassi che vengono poi immagazzinati nei depositi del nostro corpo.

E’ importante, in caso di soggetti obesi, stabilire se questi siano o meno “intolleranti” ai carboidrati e quindi sapere se questi ultimi stimolino l’iperproduzione di insulina da parte del pancreas, insulina che è, il più delle volte, è causa dell’obesità.

Per sapere questo basta eseguire un esame al sangue e valutare la curva glicemica e quella insulinemica di un soggetto, cioè queste curve rappresentano graficamente le variazioni della concentrazione del glucosio nel sangue (curva glicemica) e dell’insulina (curva insulinemica).

Se le due curve nel grafico appaiono allo stesso livello, significa che non vi è intolleranza, se invece la curva insulinemica presenta dei picchi, quindi valori molto più elevati di quella glicemica, allora purtroppo vi è intolleranza. Va anche detto per pura informazione che il 90-95% dei soggetti obesi è intollerante ai carboidrati.

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Quindi l’eccesso di insulina nell’organismo a causa dell’intolleranza verso gli zuccheri (effetto ingrassante) e la carenza di FMH, secondo il Dott. Atkins, spiegano non solo la ragione del sovrappeso, ma anche il perchè le diete ipocaloriche bilanciate, cioè quelle che comprendono almeno il 50% di zuccheri, il 30% di proteine ed il 20% di grassi, siano per lo più impotenti contro il sovrappeso e quindi, in definitiva, perchè sia necessario escludere i carboidrati dall’alimentazione durante il periodo di una dieta.

Il dottor Atkins è stato naturalmente molto criticato, infatti l’accusa più frequente alla sua dieta era ed è quella di provocare con molta facilità, durante il dimagramento, l’acidosi.

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