Diffidati liberi

Creato il 14 febbraio 2011 da Concretezza

Dopo la diffida formale dell’udu sulla residenza San Carlo Borromeo mi sembra necessario riproporre quello che ho scritto ad agosto, dopo una lettera aperta scritta alla curia dall’udu. Ed aggiungere che utilizzare gli studenti come clava è assolutamente triste, qualsiasi sia lo scopo politico.
“Una strategia della tensione e dello scontro fra studenti emerge chiaramente come indirizzo politico della lettera che l’associazione Unione degli Universitari manda alla curia aquilana. Non si possono non notare i passaggi in cui si fa riferimento ad un’inventata, per quanto auspicata ed incitata dall’Udu, frattura tra studenti. Finalizzata ovviamente a screditare l’operato della Chiesa, facendosi addirittura in alcuni punti interpreti dell’enciclica papale “Caritas in veritate”. Neanche Feltri su Boffo aveva osato tanto, in un paragone che viene spontaneo fare.
Per un’associazione universitaria, di stampo sindacale, è doveroso indagare sulla trasparenza delle politiche sul Diritto alla Studio, perché la legalità è garanzia dei diritti. Ma mai, particolarmente in un periodo difficile come questo, si può minare la coesione tra studenti, portare allo scontro e al sospetto, perché si rischia di innescare una guerra che va contro gli studenti stessi. Abbiamo visto in Italia cosa ha prodotto un uso politico della giustizia e delle sentenze mediatiche. Una caccia alle streghe che alla fine delegittima tutti, perché in un regime di giustizialismo nessuno è libero. Neanche l’Udu e le sue giuste battaglie.”
Ve lo scrivo perchè sia molto chiaro il mio dissociarmi come ex uduino.



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