Dopo la recente pubblicazione da parte dell’Istat della settima edizione di “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, che traccia un quadro impietoso dello stato del “belpaese” relativamente a media, innovazione e formazione, la Commissione europea ha rilasciato un nuovo indice: DESI — Digital Economy and Society Index — che classifica tutti i 28 Stati membri dell’UE in base al loro rendimento digitale.
DESI combina più di 30 indicatori e utilizza un sistema di ponderazione per classificare ciascun paese in base al suo rendimento digitale. Per calcolare il punteggio complessivo di uno Stato membro ad ogni insieme e sottoinsieme di indicatori è stato dato un coefficiente di correzione specifico da parte degli esperti della Commissione europea. Connettività e competenze digitali contribuiscono al 25% per il punteggio totale. L’integrazione della tecnologia digitale rappresenta il 20%, mentre le attività online [l’uso di Internet] e dei servizi pubblici digitali contribuiscono rispettivamente per il 15%.
I dati sono per lo più a partire dal 2013 e il 2014, dunque assolutamente attuali. Il grafico di sintesi sotto riportato mostra la situazione per ciascuna nazione. La posizione dell’Italia rispetto alla media della UE28 e relativamente agli altri Paesi.
L’analfabetismo digitale del nostro Paese è, ahimè, evidente su tutti i fronti. Se, come scrive Luca De Biase, l’analfabetismo digitale va affrontato più in nome della cultura che della tecnologia, i dati [di]mostrano come l’ampiezza del problema sia su tutti i fronti, dalla connettività, in termini di disponibilità e qualità della tecnologia necessaria, al capitale umano, a livello di skill basici e avanzati, passando per i servizi pubblici digitalizzati a livello di eGovernment ed eHealth.
Su questo fronte anche l’utilizzo di Internet non può essere confinato alla sola fruizione ma è necessario affrontarne tutti gli aspetti di comunicazione, intesa come uso di video chiamate e social network/media, di transazioni, dall’ ebanking all’ ecommerce, senza dimenticare il valore dei contenuti sia di intrattenimento, quali musica, video e giochi, che di news e contenuti on demand. Area sulla quale la posizione del nostro Paese peggiora ulteriormente con solamente la Romania ad essere in una condizione peggiore rispetto a quella dell’Italia.
I tre grafici sottostanti evidenziano il dettaglio per quanto riguarda le news, l’utilizzo dei social network da parte delle persone e l’uso dei social media da parte delle imprese. L’intero dataset è liberamente scaricabile per ulteriori elaborazioni ed approfondimenti.
Individuals who used the Internet to read online news sites, newspapers or news magazines
Individuals used the Internet to participate in social networks [create user profile, post messages or other contributions to facebook, twitter, etc.]
Enterprises that use two or more types of social media