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Dilma Rousseff appoggia il mostro Cesare Battisti. Decidere per il boicottaggio civile?

Creato il 29 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

“Il no all’estradizione di Cesare Battisti corrisponde a un parere giuridico fondato nell’interpretazione sovrana dell’Avvocatura dello Stato sul trattato bilaterale relativa all’estradizione”: così la (ex) terrorista e oggi presidente brasiliana Dilma Rousseff.
La Rousseff scrive a Napolitano ma lo fa utilizzando il quotidiano di sinistra Folha de S.Paulo. La lettera è datata 24 gennaio. Napolitano invitava la presidente a rispettare il trattato di estradizione con Roma.

La lettera si apre con un timido ringraziamento per “la gentilezza” del presidente Napolitano in occasione “della mia elezione e successivo insediamento. Tali dichiarazioni manifestano la grande amicizia tra i nostri popoli e governi, e riflettono l’opinione di un uomo pubblico con un lungo e rispettato percorso politico”.
La Rousseff si dice “dispiaciuta per la divergenza creatasi intorno alla vicenda Battisti, così come per il fatto che tale episodio si sia prestato a manifestazioni ingiuste nei confronti del Brasile, del mio governo e dell’ex presidente Lula. La posizione espressa da Lula non esprime alcun giudizio sulla magistratura italiana e tanto meno sullo Stato di diritto nel suo paese”.
La lettera spiega che nel mese di febbraio si concluderà la pausa giudiziaria estiva, per cui solo allora il Supremo Tribunale Federale del Brasile esprimerà la sua opinione sulla decisione presidenziale. La presidente Rousseff sottolinea di condividere “l’affermazione di Napolitano sul fatto che una divergenza giuridica, anche se importante, non intralcerà un rapporto secolare quale quello tra Italia e Brasile”.

Se la linea della Rousseff sarà quella di confermare l’iniqua decisione presa da Lula, allora l’Italia dovrà decidere se lasciare impunito il mostro Cesare Battisti o se invece adottare una forma di boicottaggio civile e/o politico nei confronti del Brasile.

Lasciare che il mostro Cesare Battisti faccia la bella vita in Brasile spacciandosi per un rifugiato politico è ipotesi da non considerare neanche alla lontana.

Per il momento gli italiani onesti e che sono schierati contro ogni forma di terrorismo, se lo vogliono, di loro privata iniziativa, potrebbero dare inizio a una forma di boicottaggio civile evitando di acquistare prodotti brasiliani, di qualsiasi natura, siano esse prodotti mangerecci, culturali o anche solo folcloristici. Purtroppo anche in Italia ci sono dei personaggi che sostengono Cesare Battisti… per cui ognuno si regoli come meglio crede, secondo sua propria coscienza.


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