"Chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire" recita l'adagio. In effetti, la prima cosa a cui si fa riferimento quando si tenta di raggiungere un qualsiasi obiettivo è la determinazione: un atleta che volesse partecipare alle olimpiadi dovrà allenarsi duramente e con costanza, sopportando sessioni pesanti, dolori e magari anche infortuni. Quando si parla di dieta, il sintomo più frequente è la fame, e la nostra forza di volontà è messa alla prova soprattutto da essa.
In realtà è più la paura della fame, che la fame stessa, il problema. Molte persone evitano le diete perché sono convinte che vivranno male, saranno tristi e andranno incontro a ogni genere di privazione. Eppure non deve essere per forza così: come ho già ripetuto molte volte la dieta è l'insieme dell'alimentazione e dello stile di vita di ognuno di noi. Esistono diete per tutte le occasioni, e in particolare chi deve dimagrire dovrebbe mangiare un po' meno di quello di cui ha bisogno. Ma qui casca l'asino: la frase, per come è messa, fa immaginare appunto privazioni e sacrifici. Eppure mi è capitato solo rare volte di sentire persone che, ai controlli, dicessero "ho avuto fame per tutto il mese", e in genere erano persone che o non hanno seguito la dieta per bene oppure hanno aumentato l'attività fisica di molto; in genere invece non c'è fame, se non ai livelli che chiunque ha quotidianamente all'approssimarsi dell'ora del pasto.
Com'è possibile? In realtà è abbastanza semplice. In un precedente post ho spiegato cosa fosse il metabolismo corporeo e da quali parti fosse composto. In breve, esiste il metabolismo totale, che è la somma dei consumi quotidiani, e il metabolismo basale, che invece è la somma dei consumi dati solo dai processi che ci mantengono in vita. Una delle prime cose che dico sempre è che la dieta, seppur dimagrante, non deve essere più stretta del valore del metabolismo basale, quindi a meno che una persona non sia una donna di 140 cm e di 32 kg, è sconsigliato fare diete da 800-1000 kcal, perché è davvero difficile che il metabolismo basale sia sotto questi valori. Mangiando un po' di più si riesce ad avere un deficit col metabolismo totale, quindi a perdere grasso, senza però sentire i morsi della fame (e soprattutto senza deperire il proprio corpo).
Ovviamente, come dicevo in un altro post, le calorie non sono tutto, quindi va presa in considerazione anche la composizione del menù giornaliero. Abbondando con la verdura ci si sente sazi più a lungo, così come scegliendo alimenti con indice glicemico basso (ricchi di fibra o proteine). Ovviamente vanno limitate le assunzione di dolci, carni grasse e lavorate e prodotti industriali, ma anche qui, non è un impedimento, è una limitazione. La dieta non deve essere una gabbia, altrimenti non dura e non è efficace, deve essere una rieducazione, deve portare a uno stile di vita migliore di quello precedente.
Ecco perché avere paura delle privazioni è sbagliato, ed ecco perché è effettivamente possibile dimagrire senza sentire i morsi della fame.
Brescia, 11 giugno 2015Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia e Desenzano del Garda