Celestina Villa (Rifondazione) aveva esortato i Comuni a non subire politiche realmente disumane, come il patto di stabilità e le solite leggi ostili ai Comuni. Giuseppe Torchio si è mosso tramite l’Anci, nella quale ha una storia. Gli enti locali in italia hanno pagato la crisi, le potenti Regioni no, e hanno continuato a spendere inutilmente e a sprecare. Ne parlano le cronache giudiziarie ma non solo. Saranno costruite nuove autostrade e abbassati gli stipendi? Alzate ancora le tasse?
Esprimo tutta la mia solidarietà e comprensione al Sindaco di
Pandino, che con estrema onestà intellettuale ha compiuto una scelta
difficile, e immagino anche molto sofferta, decidendo di dimettersi
per non dover più condividere e portare avanti i provvedimenti
approvati dal governo nazionale in carica, ma anche da quelli passati,
che di anno in anno hanno tolto tutte le risorse ai Comuni,
obbligandoli ad aumentare tasse ed imposte locali.
I Comuni sono l’istituzione più vicina al cittadino, (chi non si
rivolge per qualsiasi questione, anche la più piccola, al proprio
Comune?) ma anche quella che più di tutte deve effettivamente rendere
conto ai propri cittadini.
Se si analizza un bilancio comunale si rileverà che i trasferimenti
dello Stato (l’IRPEF pagata dai cittadini che lavorano o hanno una
pensione) sono stati enormemente ridotti, quasi annullati. E chissà
come li ha usati lo Stato….
Per compensare questa perdita e poter garantire i servizi i Comuni
sono costretti ad aumentare le loro imposte (tarsu, imu) parte delle
quali sono comunque ancora destinate allo Stato (vedi i 30 centesimi
al metro quadro della tassa rifiuti, o una quota del gettito imu) e le
tariffe dei vari servizi.
Senza considerare i balletti su tasse che compaiono e scompaiono, che
cambiano da un giorno con l’altro nome e struttura, creando
incertezza e confusione non solo nel cittadino, ma anche in chi le
deve applicare.
Il patto di stabilità, che non sto a spiegare perché noioso e
complicato, mette in difficoltà i Comuni anche quando dispongono di
risorse, ma soprattutto le ditte che lavorano per un Comune, perché
devono attendere mesi prima che venga loro pagato quanto dovuto.
Tutto questo alla faccia della crescita!
Non mi dilungo oltre perché il Sindaco di Pandino nella sua lettera è
stato molto chiaro ed esaustivo, le sue ragioni sono serie, fondate e
dovrebbero trovare accoglimento e risonanza anche da parte degli altri
Sindaci, perché solo se tutti insieme faranno sentire la loro voce e
la loro determinazione forse il governo nazionale capirà che ai
Comuni non si può chiedere di più, ma,anzi che qualcosa andrebbe loro
restituito.
L’unità fa la forza ed è vero.
Celestina Villa, segretaria Federazione PRC Cremona, già assessore al bilancio
“Caro Donato, ho letto e riletto la tua alta ed accorata denuncia che accompagna la decisione, tua e degli amici, di cedere il passo. In un Paese di parolai stupisce ancora la coerenza di una scelta, clamorosa ma condivisibile, per quel cambio di passo, richiesto da tempo, sovente sollecitato ma tutt’altro che alla portata di mano. Soprattutto da noi, dove l’obbedienza non è più una virtù bensì la condivisione di una politica iniqua imposta ai comuni più virtuosi. Grazie, Donato, per questo atto nobile e coraggioso che, spero, possa essere un segnale per chi da tempo promette svolte significative per gli Enti Locali e non è capace di contenere le spese di una dirigenza vorace, corrotta e inefficiente, comunque non all’altezza del confronto europeo e internazionale. La prossima stagione elettorale vedrà il confronto democratico di molte liste, di tante persone animate da senso civico e voglia di fare per le proprie comunità. Tuttavia non si può dimenticare il quadro di profonda insoddisfazione per l’impotenza in cui verranno a trovarsi anche i futuri amministratori, trasformati sempre più in gabellieri dello stato, che non frena la spesa centrale e opprime le autonomie locali. Grazie per le mille occasioni di collaborazione leale ed un forte abbraccio”.
On. Giuseppe Torchio
Capogruppo dell’opposizione in consiglio provinciale