La svolta dura matura in una giornata in cui le voci che arrivano dalle procure mandano Berlusconi su di giri. È “arresto” la parola più pronunciata dall’ex premier nel corso del pranzo con i big del suo partito. Le antenne dei suoi avvocati dicono che a Napoli la situazione si è fatta critica. E che, a giorni, potrebbe scattare la misura cautelare. Pure la partecipazione di De Gregorio a Servizio pubblico di Michele Santoro che inizia giovedì viene vissuta come un segnale inquietante. È come se il cerchio si stesse stringendo. Napoli, Bari, ogni procura pare un covo di avvoltoi pronto a scagliarsi sull’ex premier nell’ora più difficile.
Ecco, l’ansia da assedio finale: “fuori” dal Palazzo le manette; “dentro” la sinistra pronta ad votare la decadenza. È così che viene ricacciata l’idea delle dimissioni di massa, da presentare un minuto prima che scatti l’ora X su Berlusconi. Con l’obiettivo di paralizzare il Parlamento e “costringere” Giorgio Napolitano a sciogliere le Camere. È solo una delle pistole che il Cavaliere ha scelto di usare nella battaglia finale. A pranzo con i big del Pdl i falchi lo hanno assecondato sull’idea di una grande manifestazione di piazza, che sarebbe l’ultima da uomo libero, da fare prima del 15 ottobre. Si è discusso sul farla sabato, ma il tempo è nemico dell’organizzazione. [HP]
Caro presidente Napolitano, ha finalmente capito la statura istituzionale di Berlusconi e del Pdl o dobbiamo farle un disegnino?
Ed ora cosa farà il Pd? Cederà al ricatto perdendo la faccia o voterà la decadenza provocando la più grave crisi istituzionale della storia della repubblica?
Io non mi preoccuperei del centrodestra , anzi se si dimettono il centrosinistra non avrà più neanche bisogno dei voti di Monti. Il Cavaliere ha dato il via alla sua battaglia finale. Per la sopravvivenza si è disposti a tutto, anche a buttare a mare l’intero Paese.