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Fantasmini, ossia quelle sorte di orribili cuffiette da mettere intorno alla pianta del piede d'estate. Inventati per poter indossare scarpe chiuse anche con temperature tropicali, e per fare in modo -soprattutto- di non dover buttare via un paio di scarpe al giorno a causa dei simpatici olezzi formatisi in seguito alla creazione di un micro habitat più o meno naturale. Se si chiamano fantasmini un motivo ci sarà: non si devono vedere. Quindi, se proprio non potete farne a meno, abbiate la pietà di comprarli della taglia e della forma giusta in modo tale che non si vedano mentre indossate le vostre scarpe preferite. Totalmente banditi con le ballerine. Rauss.
Calzette alla caviglia (sotto il malleolo). Consentite esclusivamente con sneackers o con le scarpe da ginnastica quando si fa sport e sarebbe preferibile che fossero il più basso possibile.
Io le aborro in qualsiasi colore diverso dal bianco.
Calze sopra la caviglia. Riservate solo agli sportivi, solo bianche, la spugna è concessa. Ma ripeto, solo agli sportivi. Maschi. Meno scritte ci sono meglio è.Non capisco perché siano in commercio quelle non sportive, sono orrende. Se indossate con jeans o pantaloni a zampa basta incrociare le gambe ed ecco che spuntano quegli orridi moncherini che lasciano spuntare la pelle della gamba. Mi vengono i brividi solo a scriverlo.
Epperfavore non indossatele con i sandali come la moda detta. Anche le super top model magre come uno stecco se guardate bene risultano ridicole.
Calzettoni al ginocchio. Qui urge un discorso più ampio che comprenda anche colori e materiali.La spugna come sempre la lasciamo agli sportivi. In questo caso lasciamola a quelli che lo sport lo praticano come professione, tipo calciatori, giocatori di basket, ecc. I colori in questo caso dipenderanno dalle tinte della divisa, per cui il discorso finisce qui.Nei casi di altri materiali, bhè, naturalmente il discorso dipende molto dalla stagione: cotone quanto le temperature non sono ancora polari, lana quando rischiamo l'ibernazione.La microfibra è comoda ma, essendo un materiale non naturale, lascia traspirare poco il piede per cui quando le togliete saranno tutti cavoli amari vostri e di chi vive con voi.Parliamo dei colori ora.Non avrai altra tinta all'infuori del blu o del nero. Al massimo massimo marrone scuro.
Per le femminucce:no al bianco,no al rosa,no al beige (!!!)no all'azzurretto, al verdolino, al viola, a qualsiasi colore!Le calze dovrebbero mimetizzarsi il più possibile. Vedere una caviglia rifasciata è già abbastanza brutto di suo per cui cerchiamo di minimizzare e non di evidenziare.E ora la regola principale: NIENTE DISEGNI.Io andrei da colui il quale ha avuto la splendida idea per primo di mettere i disegni sulle calze.Neanche ai bambini.Niente Winni Pooh, niente cagnolini, niente orsacchiotti, gattini&affini. Le nuvolette, i cuoricini, le bolle lasciamole dove stanno. Le righe!!!! Le righe multicolor! Sei in giro e vedi indossare calze a righine colorate, glitterate, grandi, piccole, grandi e piccole tutte insieme e ti viene un attacco epilettico. Vi prego basta!
Gli unici disegni che mi piacciono son quelli delle Burlington, ovvero i classici rombi in stile scozzese declinate in tanti colori. In passato ne ho presi alcune paia sui toni del blu, del rosa e del marrone. Visto che più vado avanti più divento restrittiva in materia, oggi porto solo quelle blu; le altre sono relegate nella scatola "Abbigliamento da sci".
Per i maschietti la questione colore dovrebbe essere ancora più sobria per regola e invece no. Per una volta ai ragazzi è concessa qualche libertà di colore in più a patto di un ma. Anzi parecchi ma e milioni di paletti.Sono carine le calze colorate se e solo se sei eclettico (termine gentilmente offerto da G.). Sei un personaggio stile dandy? Ti vesti in maniera strana ma particolare? Hai carattere? Il tuo stile è inconfondibile e la gente, quando ti vede indossare certi capi, pensa che a te stiano bene ma chiunque altro passerebbe come il clown di punta del nuovo circo arrivato in città?E allora indossa pure calzini rosso fuoco, viola, verde bottiglia, blu elettrico. Io trovo carino se nell'abbigliamento indossato c'è anche un piccolo richiamo al colore ma è una questione di gusti.
(Scusate la foto di Lapo, ma è stata l'unica foto decente che sia riuscita a trovare. Diciamo che il fatto che quest'uomo abbia carattere non si può negare)
Sul capitolo "calze Gallo" (ossia quelle a righine multicolore) non ho ancora un pensiero maturo. Riservate a mio parere solo agli uomini, sarebbe meglio se l'accozzaglia di colori rimane su toni sobri e poco sparaflashati (termine ovviamente tecnico contenuto all'interno de "Il dizionario della Moda - Termini Tecnici. Volume Colori&Co.). Le possono indossare i semi-dandy, ossia coloro che vorrebbero osare ma senza raggiungere i toni esagerati del dandy verace di cui sopra.
Parigine. Ognuno nella sua vita intima fa ciò che vuole, ma per favore non portate le Parigine alla luce del sole.Ho sentito di donne che le usano sotto i pantaloni (già sono insopportabili all'ennesima potenza le problematiche del classico e inevitabile calzettone-che-scende, non oso immaginare le sensazioni provate per la parigina-che-scende). Urlo già.Indossate con la gonna, tanto vale mettersi un cartello sulla schiena con il prezzario a ore.Indossate con la gonna e sopra i collant fanno tanto "Tranquillo, il prezzario a ore ce l'ho, solo che vorrei dare meno nell'occhio".
Prossimamente arriverà anche il Capitolo 2, tutto dedicato ai collant.
Stay tuned!
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OPINIONI, TALENTI
COMMENTI (1)
Inviato il 05 febbraio a 18:12
sulle calze ho letto una accozzaglia di idee che sono valide solo per chi le ha scritte, un punto di vista nel mare della scelta della calze, a lei non piacciono le calzette al malleolo, se non bianche, io invece dico che è un mero suo gusto, io le trovo stupende nere col sandalo aperto, per chi ha gambe degne, e, ovvio, in certe occasioni. questo era solo un esempio per far capire all'autrice che le sue restrizioni mentali sulle calze, e non voglio immaginare sul resto del guardaroba, denotano una personalità piena di preclusioni e "cio che non piace a me non va bene per nessuno", che è tipica della mentalità milanese, ricordo ancora gli anni ottanta e le tendenze popolari giovanili milanesi in merito all'abbigliamento e allo stile di vita...questo si, è circo. si hai le tue idee ma parliamoci chiaro, non sei un riferimento per nessuno.