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Dimmi che è vero, di T. J. Klune

Creato il 11 giugno 2014 da Babetteleggepervoi

Dimmi che è vero, di T. J. KluneLa mia valutazione: CINQUE stelline.
Titolo: Dimmi che è vero (Tell me it’s real).Autore: T. J. Klune.Editore: Dreamspinner Press (3 giugno 2014).Traduzione: Claudia Milani.Copertina: Reese Dante.Pagine: 398.Prezzo: euro 5,23 (ebook).

http://dreamspinnerpressit.wordpress.com/2014/05/20/nuova-uscita-3-giugno-dimmi-che-e-vero-di-tj-klune/

QUI per scaricare un succulento estratto: http://www.dreamspinnerpress.com/store/product_info.php?products_id=5059
Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster no. Anzi, Paul non crede quasi in niente. Ha trent’anni, è leggermente sovrappeso, e le sue caratteristiche migliori sono l’umorismo caustico e il modo colorito e vivace di commentare quel poco che gli succede. I suoi migliori amici sono Rotelle, un cane con due zampe, e Helena Handbasket, una drag queen sull’orlo del bipolarismo. Paul trascorre le giornate in un cubicolo a svolgere un lavoro senza prospettive, e si ripromette di continuo che se il pappagallo omofobo di sua nonna lo insulterà un’altra volta, gli tirerà il collo. Poi arriva Vince Taylor. Vince è il suo esatto contrario: sexy, sicuro di sé, e più ottuso di una gallina. E quando, per qualche ragione sconosciuta, questa specie di dio comincia a fargli insistentemente il filo, Paul si convince di essere il bersaglio di uno scherzo, perché non è possibile che uno come Vince possa essere interessato a un perdente come lui. Ma dopo averlo investito con la propria auto – involontariamente e con il terrore di aver commesso un omicidio – Paul è costretto a guardare Vince con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato solo da se stesso. Un ostacolo che sembra incapace di superare, almeno finché Vince non è costretto ad affrontare un doloroso evento famigliare, e Paul deve decidersi ad accantonare i propri dubbi e stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.
T. J. Klune non ti dà nessuna terza possibilità. O lo odi, o lo ami. Io voglio adottarlo, lasciargli in eredità tutte le mie (poche) sostanze, compresi cagnetta e gatti, e fare da nonnina ai suoi figli. Ecco, l’ho detto. L’ho scritto. Dopo T. J. sarà difficile non trovare noiosi molti libri…Paul è tutti noi: autostima? Pochina. Specchio di casa? Si evita come una purga. Amici? Uno solo, Sandy / Helena. No, non sono due, “Sandy” e “Helena”, sono la stessa persona. Solo che, come Superman quando ha una cabina telefonica a disposizione, anche il mite Sandy si trasforma. Non in un eroe in calzamaglia, ma nell’esplosiva Helena, drag queen di ammaliante fascino. E bella da morire.Tutto qui l’universo che circonda Paul? Reggetevi forte.Chi non ha un cane in famiglia? Basta, abbassate quelle due-tre mani. E vergognatevi. Paul non ha UN cane: ha Rotelle, un bastardino privo di coda e zampe posteriori, ma fornito di un carrellino che gli permette di scorrazzare indisturbato per tutto il mondo umano e canino. Proseguendo con il mondo animale, non possiamo tralasciare Johnny Depp. No, non quel Johnny Depp. Qui si tratta dello sboccatissimo pappagallo di nonnina, che prova un sadico piacere nello sbeffeggiare Paul, rinfacciandogli la sua omosessualità.Altri personaggi? Non so a che mondo (umano, animale, così-così?) assegnare il fantasma di una donna mestruata che pare infesti l’appartamento di Paul. Il quale, animo tenero e solidale, le mette a disposizione un bel pacchetto di Tampax, per la serie “Non si sa mai”, puntata 3 “Estote parati”.Vogliamo parlare dei genitori del nostro? Lasciamo la parola al protagonista: Mi capita continuamente di sentire storie terribili di persone che dichiarano di essereomosessuali e vengono rinnegate dalle proprie famiglie e sbattute fuori di casa a calci. Anch’io avevo paura quando avevo sedici anni e stavo per rivelarmi ai miei. Sandy lo aveva già fatto con i suoi e la notizia era stata accolta con indifferenza, quindi ci aspettavamo che lo stesso succedesse a me. Dio, se ci sbagliavamo. Siccome sono figlio unico, ovviamente ci rimasero male. Per, tipo, due secondi. Una volta che mia madre si fu asciugata le lacrime e mio padre ebbe disteso le sopracciglia, erano corsi a collegarsi a internet per cercare due cose: dove fosse la sede più vicinadell’Associazione dei genitori di gay e lesbiche, e come si usasse correttamente una diga dentale.Insomma, in questo mondo strampalato (credo di non avere dimenticato niente e nessuno…) arriva Vince. Bello, moderatamente intelligente, gay disconosciuto dai genitori (il padre è un importante uomo politico). E questo mondo esplode in una girandola di mille colori.Ripercorrendo la storia dei genitori (una settimana per conoscersi, amarsi, sposarsi), Paul cade con tutte le scarpe nell’amore. Conoscendolo, sappiamo che cercherà di resistere con tutte le sue forze. Perché lui non crede nell’amore, quello eterno, tutto cuoricini e stelline, mano della mano e occhi appassionati. Del resto, gente, lo sappiamo che quelli refrattari sono i primi a crollare davanti a questo sentimento devastante!Bene, adesso abbiamo gli ingredienti. T. J. ci cucina un piatto sopraffino. Si ride e poi si piange, o si bela come pecore impazzite davanti a quelle che non esito a definire le “pippe” mentali di Paul. Che si crea, da sempre, dei tremendi film mentali su tutto quello che gli capita, mescolando alla realtà le proprie paure, i propri sogni (qualche volta, incubi). Anche per noi diventa difficile districarsi in questo ginepraio di pensieri impazziti.Ne viene fuori una storia divertentissima, anche quando leggiamo scene tristi e delicate, perché la penna dolcemente velenosa di T. J. non risparmia niente e nessuno. Nemmeno sul letto di morte.Delizioso. Indimenticabili la storia e i personaggi.
Splendida la traduzione di Claudia Milani, alle prese con i deliri di Paul e uscita vincitrice da questa lotta furibonda.Vado a fare testamento. Chissà se T. J. amerà Bonnie e i gatti? Credo di sì.

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