Pietro Paolo Contu, arrestato con l’accusa di essere stato l‘autore materiale dell’omicidio di Dina Dore. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che ieri mattina lo ha portato in carcere come indagato insieme ad un complice l’altro e’ ancora da identificare, ma queste sarebbero le sue ultime ore di liberta’.
A quanto si apprende dalla stampa locale lo avrebbe svelato lo stesso Contu ad un amico. Paolo Contu avrebbe raccontato tutto ad un amico il quale a sua volta, comprendendo l’enormità del fatto, si sarebbe liberato di questo peso svelando il terribile retroscena a suo padre. L’uomo avrebbe subito contattato uno dei familiari di Dina Dore, il cognato, marito della sorella, che lo avrebbe quindi riferito alla Polizia.
“Sono stato io, su commissione di Rocca, mi ha offerto o la casa o 250 mila euro. Ho scelto il denaro. Ci ho provato gusto, lo rifarei”. E’ la rilevazione choc dell’offerta che il presunto mandante dell’omicidio di Dina Dore, il marito Francesco Rocca, avrebbe fatto al killer nel commissionargli il delitto.
Ci sarebbe poi anche una lettera anonima che la sorella della vittima avrebbe trovato tempo dopo sul parabrezza dell’auto di famiglia. Nello scritto Rocca e Contu sono indicati come i responsabili del delitto e che ”molte persone sono a conoscenza dei fatti”. Ma non solo, nella lettera veniva fatto un resoconto particolareggiato con indicazioni che non lascerebbero dubbi. Tutto sarebbe nato come un sequestro ma le cose non andarono probabilmente per il verso giusto a causa della reazione decisa della vittima . Il marito di Dina Dore avrebbe trasportato il presunto killer dentro il cofano della sua auto sino al garage di casa alle 14.30 del 26 marzo. Contu sarebbe stato quindi lasciato all’interno dell’autorimessa, così la donna sarebbe stata prelevata e portata in un casolare vicino al lago di Gusana. La reazione di Dina Dore ha fatto sì che l’aggressione si è trasformasse in brutale delitto.
Ieri l’arresto di Francesco Rocca, marito della vittima.