Tutto sommato la resa alla Merkel e ai suoi diktat era quasi già scritta in questa storia familiare e di gruppi che che nasce in ambiente tedesco e ad esso ritorna, quasi trascinato da fascinazioni e culture radicate dentro famiglie, clan, gruppi di potere.
Purtroppo non ci sono soltanto queste vicende, queste dinastie, queste storie scritte già in quegli sguardi/
di uomini che hanno fedine/altere e deboli in grandi/ritratti d’oro come dice il poeta, ci sono vicende che rappresentano assai più modestamente l’arroganza del potere e lo scempio della meritocrazia: si è scoperto che la figlia della piangente ministra Elsa Fornero, Silvia Deaglio, lavora come docente all’università di Torino, dove insegnano anche mamma e papà Mario, ma anche presso la fondazione Human Genetic Foundation, creata sempre dalla stessa universtà torinese e da una fondazione della intesa San Paolo dove la ministra figura tra i vertici. Aggiungiamo che la magica Silvia è anche moglie di un altro banchiere, responsabile dell’area Nord Ovest di Unicredit.
Ora si dirà che la Deaglio sarà brillantissima biologa e genetista, però chissà come mai il suo insegnamento è rivolto principalmente ai corsi di laurea in infermieristica. Certo c’è poi l’Human Genetic Foundation, dove può scatenare le sue potenzialità. Se però si va sul sito della HuGeF, si trova a testimoniare dell’attività della fondazione un unico paper scritto dalla medesima Deaglio, niente più dell’abstract di una ricerca su alcune condizioni che possono favorire la leucemia linfocitica cronica e uscito pochi giorni fa. Non sono competente a giudicare della ricerca in sé, ma abbastanza da capire quando un nome figura al solo scopo per mettere insieme dei titoli. E un articolo firmato da Serra, Horenstein, Vaisitti, Brusa, Rossi, Laurenti, D’Arena, Coscia, Tripodo, Inghirami, Robson, Gaidano, Malavasi e Deaglio , sembra proprio un caso di scuola di queste brillanti carriere costruite: una cosa abbastanza comune nel mondo accademico nostrano.
Ma per carità non voglio pensar male: in fondo l’intera famiglia lavora per migliorare la vita delle persone in difficoltà. Magari Silvia potrebbe scoprire che una pensione da fame, riducendo gli eccessi, allunga la vita.