Magazine Cultura

Dingli

Da Nubifragi82 @nubifragi

DSCF2290

Il viandante che giungerà per la prima volta a Malta, rimarrà subito colpito dal caos che regna sovrano in questo crocevia tra Sicilia e Africa. Tutto qui è ammassato: le auto, le case, le barche, i pub, i ristoranti e, ovviamente, le persone. Spiagge non ve n’è molte e nei mesi di punta dovrete lottare per il vostro fazzoletto di sabbia con gente di tutto il mondo, sempre che non vi imbattiate nello scarso senso ecologico della famiglia maltese e allora vi ritroverete sommersi di packaging, monnezza varia e magari un bel barbecue fumante a due metri. Piccola e affollata, l’isola dei cavalieri non è certo il posto adatto a chi cerca tranquillità. Per gli amanti della solitudine ci sarebbe il piccolo boschetto di Buskett Garden, unico luogo alberato e fresco dell’isola, ma pure qui la competizione non manca.

Tuttavia c’è un posto nella parte ovest dell’isola (quella che guarda all’Africa, per intenderci), dove difficilmente dovrete maledire giovani truzzi occidentali o ricchi cafoni dell’est. Ecco, magari dovrete salutare un pastore di capre che probabilmente non vi ricambierà, così come dovrete osservare dove mettete i piedi. Gli animali, almeno loro, sono giustificati.

DSCF2291

Il-waqfa li jmiss Dingli cliffs, Had-Dingli. Next stop is Dingli cliffs, Had-Dingli. Quando penso a Dingli, alle sue scogliere ripide, ai terrazzi rubati dall’uomo per coltivare uno dei pochi spazi verdi dell’isola, alla chiesetta che veglia su quel mare un tempo portatore di minacce saracene, a quell’isola rocciosa al largo simile ad un fungo, quanto penso a tutto questo il primo ricordo è la brezza. Quella brezza sapeva di mare, di Africa, di tempi lontani. La vedevi accarezzare il mare e incresparlo e poi spingersi su verso te arrampicandosi per la roccia. Mi sentivo accarezzare la barba e respiravo a pieni polmoni, come mi consigliava mia madre da bambino.

DSCF2297

Il rumore delle onde, ovattato dall’altitudine, il fruscio del vento contro gli arbusti, qualche belato lontano. E poi il mare, il verde e la roccia. Tutto e niente. A pochi chilometri di distanza l’isola brulicava di anime festanti e di altre anime che sudavano per far divertire le prime.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Nubifragi82 1390 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo

Dossier Paperblog

Magazines