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Dino e Sibilla di Daniele Miglio

Creato il 12 novembre 2011 da Edizionialtravista

Con la sua seconda opera Dino e Sibilla (Edizioni il Papavero) il poeta Daniele Miglio cerca di descrivere con levità una grande fragilità umana. Un grido strozzato, inadeguato, intimo per il mondo d’oggi. Come scrive la poetessa Silvana Pasanisi nella prefazione “Daniele Miglio decide di bagnare la fronte e il cuore di chi legge con l’acqua battesimale più forte, schierando due nomi, Dino e Sibilla, che portano i segni nel corpo e nell’anima della poesia quasi adatta.

Fa male, la poesia, perché parla d’amore che supera le possibilità date, parla il linguaggio della solitudine che non abbandona, plasma parole confuse, folli e le trasforma in parole d’amore. Così fanno i poeti.

Dino e Sibilla diventano testimonianza e dedica, due compagni di viaggio pronti ad accarezzare le parole e a lanciarle fuori per salvarle dall’ordinario cristallo che le chiude: Sibilla, Sibilla,/è l’amore che non è cambiato,/la sua pazzia, la sua vita/che chiede la mia.
La poesia prende il passo e non lo cede durante tutta l’opera di Daniele. E’ una marcia senza trionfo, è un andamento senza sosta e senza perdono. Racconta le parole sue con lo sguardo amante, con la dannazione giovane dei suoi anni sudati, camminati, dando alle proprie “memorie del sottosuolo” i nomi dei grandi scrittori, Dostoevskij, Bukowski, Kerouac, come un doveroso atto di ringraziamento: Il buio sta bene/ con me e mi basta.

Lui parla, senza cerimonie, entra nelle fessure delle nostre emozioni senza chiedere il permesso.
Così con lui facciamo questo viaggio parlando, osando, perché c’è un racconto per ogni lirica, una descrizione essenziale, una finestra, una stanza, un letto, un profumo, un amore, una scusa, un abisso.

La parola è laterale rispetto alla storia, al momento, all’attimo soffocato dal dolore o dall’amore. Ti sfiora, ti accarezza, ma non t’invade, ti lascia libero di scavalcare per avvicinarti a giocare, ti lascia libero di immaginare. Il poeta è libero, Daniele è libero …

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