di Iannozzi Giuseppe
Non posso credere che esista un dio tanto pazzo e crudele, un dio capace di creare il politichese, il revisionismo storico e letterario, i thriller e i gialli e Bush Senior e pure quello Junior, e non contento ancora un figlio capellone e barbone da dare alla croce sul Golgota tanto per vedere se una volta inchiodato per bene alle assi, in pubblico, avrebbe sanguinato pianto pisciato cagato pregato imprecato o mandato a fare in culo il mondo intero.
Non credo soprattutto che possa esistere un dio maschio con la barba e le mutande imbrattate di piscio e di materia fecale, mutande che tra l’altro non riescono proprio a nascondere la verga d’Aronne e il suo sedere brutto come una prugna secca.
E poi, ditemi voi, come potrei mai credere in un dio che ha bisogno d’un rappresentante in Terra, del Papa, che se lo guardi bene da vicino o da lontano è un vero miracolo quando non ti prende un coccolone tanta è la bruttezza di sua Natura con quegli occhietti iniettati di sangue di preghiera.
Come potrei mai credere in un dio che ha bisogno di migliaia di preti neri, che con la scusa della necessità di chierichetti belli e candidi come angeli da mostrare ai fedeli, poi subito in confessionale – in chiesa – per peccare nella maniera più abominevole che è data a un qualsiasi mortale?
Ditemi voi se è mai possibile credere in un dio che non si è mai mostrato… nemmeno una volta una che sia andato al Festival di Sanremo o a rompere le palle a Porta a Porta. Eppure ‘sti programmi è un’Eternità che ci sono: questo presunto dio maschio (macho) creato dall’iconoclastia umana non ha proprio attenuanti per la sua assenza, inutile inventare scuse o preghiere.
Sapete che vi dico? Se un Dio esiste veramente, si è già mostrato, da un’Eternità, e vi assicuro che è femmina: anzi, Dio è sicuramente Donna. E’ sui calendari, è a Cinecittà, sta di casa a Hollywood, è ai bordi dei marciapiedi, è nelle corsie degli ospedali con baci carezze pianti e pietà, è in casa quando abbracciamo nostra moglie, la nostra compagna o la nostra immensa solitudine. E’ nostra Madre.
Dio è Donna, non è la Perfezione, anche se la tentazione forte è quella di credere che sì, Donna uguale Perfezione.
Non so voi, ma io non ho bisogno di alcuna altra certezza.
Perché Dio è Bellezza. E’ Donna.
E non è un semplice pensiero della Domenica.