Magazine Cinema
(Le Tout Nouveau Testament)
di Jaco Van Dormael (Belgio, 2015)
con Benoit Poelvoorde, Pili Groyne, Yolande Moreau, Catherine Deneuve, Francois Damiens, Laura Verlinden, Serge Lariviere, David Murgia
durata: 113 minuti
★★★★★
Nel Nuovissimo Testamento, quello scritto e diretto da Jaco Van Dormael, Dio non vive nel Regno dei Cieli ma se ne sta rinchiuso in un triste appartamento popolare di Bruxelles, buio e senza porta d'ingresso, con l'unico intento di far soffrire l'umanità. Gli bastano un computer e una buona dose di sadismo per muovere gli uomini come burattini e perseguitarli con malanni quotidiani, al solo scopo di trascorrere il tempo (infinito) delle sue giornate, godendo delle disavventure altrui. Ma la figlia undicenne Ea, da buona adolescente irrequieta, è decisa a ribellarsi al perfido genitore: consigliata dal fratello J.C. (vi dicono niente le iniziali?) sarà lei a scendere sulla Terra per "rimettere a posto le cose..."
Lo farà, ovviamente, a modo suo: intrufolatasi di nascosto nell'ufficio del padre (cioè Dio), Ea manomette il computer facendo in tempo ad inviare ad ogni essere umano un sms con la data della propria morte. In questo modo libererà gli uomini da ogni timore reverenziale verso l'ingombrante genitore e li "costringerà" a dare un senso al tempo che gli resta da vivere. Sei di loro, inoltre, avranno la fortuna (se così possiamo chiamarla) di diventare nuovi apostoli e aggiungere un tocco di buon senso e poesia a questa bellissima favola surrealista.
Dio esiste e vive a Bruxelles è infatti una lucida e grottesca parabola sulla natura umana e il nostro atteggiamento nei confronti della morte, oltre che un film magnificamente folle e "sconclusionato", drammatico e vitale allo stesso tempo, che si permette di regalare ad ognuno di noi una splendida lezione di vita: finchè siamo al mondo è nostro dovere vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, ascoltando quella "musica del cuore" che ogni persona possiede e che solo la piccola Ea all'inizio riesce a sentire. Il film, pur non citandolo espressamente, è un omaggio a Mark Twain e alla sua massima più celebre ("Concedi a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita"), ricordandoci che la strada per la felicità passa sempre attraverso la nostra consapevolezza e la nostra disponibilità a recepirla.
Non fraintendete: il film di Van Dormael ha un approccio laico e neutrale, e non vuole essere assolutamente una critica verso alcuna religione. E' piuttosto un formidabile grimaldello contro ogni fondamentalismo, oltre che un sincero invito alla riflessione su quanto sia importante non piangersi addosso, non arrendersi a ciò che sembra ineluttabile, non restare prigionieri dei propri piccoli egoismi. E' proprio un gran bel film, una delle più belle sorprese di questa prima parte di stagione: merito di un regista geniale e visionario cui, proprio come la sua protagonista, basta un tocco di mouse per cambiare lo sfondo alla volta celeste e metterci di buonumore, a dispetto di quanto di più brutto ci sia al mondo. Sarà il candidato belga all'oscar per il miglior film straniero, quanto basta per fare il tifo per lui.
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