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Dio li fa, poi li accorpa

Creato il 19 agosto 2011 da Sogniebisogni
Dio li fa, poi li accorpa

Una notte che non passa mai, come se dal proprio centro oscuro producesse una colonna che spinge la sua base direttamente sul cuore, piedistallo di questo nero cosmico, sul cui perno entropico ruotano lente e impassibili stelline troppo pallide per illuminare il mondo circostante. Il Cosmo, il vortice che mi opprime il precardio, un tempo si espanso nel big bang ed è giusto che in questi tempi miserevoli cominci inesorabilmente a contrarsi, tornando indietro come una palla andata troppo in alto che ora può solo cadere, tornare alla sua origine terrena, sempre più rapidamente. L’accorpamento è un segno inconfondibile della veridicità di questa teoria.

Accorpamenti giudiziosi è la novella parola d’ordine del muffito Belpaese italionico. Accorpiamo dunque liberamente, come novelli Frankenstein, degli ircocervi, delle grottesche, delle chimere, degli sgorbi. I comuni con i comuni, Napoli con Milano, così forse nascerà la pizza-panettone e il caffè sarà migliore e arriverà in orario. Provincia con provincia, Terni con Perugia, l’Abruzzo col Molise. Accorpiamo Brunetta con la Carfagna e forse otterremo una nana stupidissima o forse semplicemente risparmieremo uno stipendio. Accorpiamo i deputati del PdL in un solo Briareo monoblocco dalle cento bocche spalancate, hanno sempre agito guidati da un’unica volontà e dunque perché concedergli molteplici individualità assortite?

Accorpiamo i paesi europei che già hanno una moneta comune, ma per il resto si rifiutano di spartire altro. Accorpiamo gli americani e i cinesi, che decidano una buona volta di regolare le loro economie, magari esce fuori una Cina più democratica e un’America che sa cucinare decentemente. Accorpiamo il mio io con il mio inconscio che non si capiscono mai e litigano e già che ci siamo accorpiamo anche i miei sogni con la realtà. Accorpiamo infine il mio cervello con il cuore e aggiungiamoci anche i genitali per soprammercato, che per una volta vadano tutti nella stessa direzione, quale che sia, purché si possa risparmiare in contraddizioni.



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