In questi ultimi anni, sono stato interessato a vivere da vicino, per comprenderne le ragioni profonde, le vicissitudini di una formidabile coppia di amanti. Ho voluto, per puro spirito documentario, insinuarmi nella loro vita e carpirne i segreti. Il male e le ragioni della sua banalità mi hanno sempre affascinato. Ma devo confessare che questi due straordinari esemplari di banalissimo male dozzinale, meritavano le mie attenzioni e ne ho tratto degli utili insegnamenti. Ho scoperto, grazie a loro, che il Male è banale e, proprio per questo, davvero pericoloso. Due esseri così apparentemente insignificanti non lasciano pensare a tanta cattiveria concentrata, eppure è così. Certo il Male li unisce in un destino davvero singolare. Scoperte le mie intenzioni di svelamento delle loro malefiche trame i due meschini esserini provano a difendersi. Ma come sempre accade, chi compie azioni spregevoli nell'ombra ha grosse difficoltà ad uscire allo scoperto. Quindi, come due timorosi scarafaggi si agitano tantissimo nel buio, sperando che restando nascosti nessuno li schiacci.
Devo ammettere, però, che è sempre più raro trovare coppie che resistono al trascorrere inesorabile degli anni, superando allegramente incomprensioni e ripetuti tradimenti. In qualche modo, riscalda davvero il cuore trovarne ancora una coppia che funziona, sia pure con regole così perverse.La storia che sto per narrarvi nasce poco meno di quaranta anni fa, in una cittadina alle falde del Vesuvio. Qui una ragazzina bruttina e dispettosa viveva in una normalissima famigliola di impiegati statali. P. e, pur essendo la primogenita, non riceveva le stesse attenzioni della sua sorellina, subito precoce nell'accattivarsi le attenzioni di genitori e parenti; attenzioni presto riservatele anche da tanti giovanottoni focosi del circondario che la trasformarono in facile oggetto dei loro desideri e dell'invidia della primogenita.Il nostro R., invece, visse la sua adolescenza in maniera riservata, visto che era uno scheletrico e timidissimo ragazzino che nessuno si filava. Nonostante l'evidente inferiorità, lui era irrimediabilmente innamorato di P. che si era accorta delle sue attenzioni, ma preferiva farlo cuocere a fiamma lenta. R. cresceva soggiogato da un padre autoritario che si faceva scherno della sua assurda timidezza, amplificata da una miopia davvero grave. Il giovane R. non era certo un brillante adone, ma nutriva un amore sconfinato per P. che, però, a sua volta era attirata sempre da uomini molto più grandi di lei. La adolescente. P. veniva puntualmente usata da quegli uomini furbi e privi di scrupoli, ma fu allora che apprese le tecniche della manipolazione e giurò a se stessa che presto si sarebbe presto trasformata da vittima in carnefice. Niente più inutili sentimentalismi, mirare al concreto diventò la sua regola di vita.
I loro destini parvero dividersi definitivamente quando lei, dopo varie vicissitudini sentimentali, da cui usciva sempre sedotta ed abbandonata, sposò un uomo in divisa molto più vecchio di lei. Anche R. si costruì una sua vita matrimoniale, ma nella sua mente era sempre presente P., il suo unico grande amore, che non riusciva proprio a cancellare. Tutto sembrava avviarsi verso il classico finale di un amore impossibile, ma il destino, invece, era in agguato, pronto a dare ai nostri due possibili amanti un'altra occasione. Il caso volle, infatti, che qualche anno dopo si ritrovassero entrambi a lavorare per la stessa azienda. Certo, la situazione era diversa da quegli anni, nemmeno poi tanto lontani, dell'adolescenza, ma quando il fuoco della passione cova, anche una spessa coltre di cenere non riesce a spegnerla definitivamente. È vero che P. per molti anni inanellò una incredibile sequenza di relazioni, in un escalation pianificata che, partendo dai ranghi più umili della compagnia, la portò rapidamente, attraverso una instancabile attività di specialissime pubblic relations, a farle ricopre un ruolo, non importante nella scala gerarchica, ma determinante per la funzione di anello di congiunzione fra gli interessi apparentemente contrapposti dell'azienda e di chi dall'esterno operava con essa. R. guardava da lontano ed, in silenzio, aspettava il proprio turno. Assistette così alle relazioni più o meno prolungate di P., serbando dentro di sé il suo dolore. Non aveva mai preteso di vivere quell'amore in maniera esclusiva. D'altronde, solo il vero amore può resistere a tutto. Alla amata si perdona ogni cosa, altrimenti che amore sarebbe. P. non si faceva scrupolo di nascondere le sue passioni a R. che per non turbare quelle insignificanti love stories, se ne restava in disparte aspettando che finissero, per riproporsi ogni volta come l'unico grande amore della sua vita.
Proprio la funzione professionale di P., così poco appariscente ma così delicata in quell'azienda, la portò ad intessere rapporti sempre più ingarbugliati con i suoi referenti esterni, fino a tramutarli da semplici relazioni commerciali in interessate e produttive relazioni erotiche. Rapporti complessi di do ut des, in cui ciascuna parte trovava il suo valido tornaconto. Fu attraverso questa intesa attività collaterale che la sua vita crebbe vertiginosamente: viaggi, gioielli, gadget elettronici diedero una svolta insperata al suo tenore di vita. Proprio in questo contesto di intrecci commercial-erotici si inserisce la seconda fase del rapporto sentimentale fra P. e R. I due lentamente ma inesorabilmente si strinsero sempre più in un abbraccio economico rinforzato da comuni interessi e comune visione della vita. È vero che negli anni P. proseguì infaticabile nella sua intensa attività di perlustrazione del mondo maschile, alla ricerca non solo di piacere erotico ma,soprattutto, di lussi ed agi impensabili per la sua normalissima condizione economica. R., da parte sua, aveva chiuso il suo fallimentare matrimonio, anche su sollecitazione della stessa P., e riempiva la sua meschina vita erotica utilizzando una relazione con una donna decisamente troppo esotica per non essere anche aperta alle emozioni puramente mercenarie. Insomma, il loro amore era molto aperto ma la sua invidiabile indistruttibilità si basava sull'unico elemento che cementa una coppia: l'interesse economico. I due insieme rappresentano una insuperabile macchina da guerra, abile a fornire il ciclo integrato delle informazioni a chi dall'esterno vuole meglio comprendere i meccanismi interni della loro azienda. La loro imbattibile forza vive di sinergie apparentemente non determinanti, ma così perfette da non lasciare spazio ad alcun intoppo. Tutto fila sempre liscio perché il loro rapporto sentimental-economico chiude perfettamente il cerchio, diventando inattaccabile: sesso e denaro, sono la formula chimica su cui si basano i loro successi professionali e il loro amore indistruttibile.
Ecco perché se qualcuno, per amore della verità e per spregio della furbizia, prova a smascherare il segreto del loro successo di coppia, si ritrova ad essere messo al bando. Rendere palesi le ragioni di tanto attaccamento è pericoloso. Non è, però, il loro stranissimo amore che i due vogliono proteggere, bensì la loro consolidata ed efficacissima società. Chiunque si voglia frapporre in questo oliatissimo e collaudatissimo meccanismo trova subito il loro ostracismo protettivo. In fondo, i nostri due stagionati piccioncini non fanno altro che proteggersi a vicenda, nel disperato tentativo di continuare a tenere a galla il loro amore interessato. Sono pronti, i nostri Bonnie & Clyde di periferia, a tentare di distruggere, con ogni mezzo, chiunque osi perturbare il loro magnifico sistema. Sono ammesse divagazioni erotiche, anche qualche amoruccio, ma quando è in ballo la società, beh, allora non si scherza. Fra l'altro, proprio ora che l'unico ostacolo che si frapponeva, anche solo legalmente al loro sogno d'amore, pare che stia per tirare le cuoia. Gli amori e le passioni vanno e vengono, sono destinati sempre a finire, c'è poco da fare. Un amore basato sugli interessi, invece, dura per sempre: è come un diamante. Un diamante nero, però, nero come le anime dei nostri due eterni ed inseparabili amanti.
Ciro Pastore – Il Signore delle Ancelle
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DIO PRIMA LI FA E POI LI ACCOPPIA: CRONACA DI DUE POVERI AMANTI - Finalmente sta per coronarsi il sogno di una vita per i nostri Bonnie & Clyde
Creato il 19 settembre 2011 da Ciro_pastorePotrebbero interessarti anche :