Un giorno o l’altro a Cremona apparirà Diogene con la sua lanterna: “Cerco un laico”. Lo troverà ma non resterà in libera circolazione a lungo. Non vale la pena portare all’attenzione un tema così pericoloso in una città simile.
La colonizzazione cattolica dei servizi sociali procede infatti serena e imperiale.
Segue la nota trionfalistica del Comune.
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Presentato dal Comune con la cooperativa Nazareth e Servizi per l’Accoglienza, il Consorzio Mestieri Cremona e Sol.co. Cremona, come afferma una nota del Comune del 28 dicembre.
Esito positivo per il progetto “Migranti in azione. Il lavoro per l’integrazione e l’autonomia” presentato dal Comune di Cremona in collaborazione con la cooperativa Nazareth e Servizi per l’Accoglienza, il Consorzio Mestieri Cremona e Sol.co Cremona.Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha infatti pubblicato la graduatoria per il finanziamento di interventi finalizzati all’inserimento socio-lavorativo dei minori stranieri non accompagnati e di giovani migranti; il progetto di Cremona si è collocato al 19° posto, ottenendo così un finanziamento di 132.000,00 euro.Commenta l’assessore alle Politiche Sociali Luigi Amore: “Ancora una volta, dopo il recente finanziamento del progetto per l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, arriva un riconoscimento significativo e tangibile per la nostra attività. Questo conferma la sinergia e la costante collaborazione tra il Comune di Cremona ed il Governo centrale, nonché l’apprezzamento, a livello nazionale, delle competenze dei servizi locali. Le azioni integrate, realizzate grazie alla disponibilità dei fondi messi a disposizione dal Ministero, consentono di attuare nella nostra città politiche innovative per l’immigrazione”.
I principali obbiettivi del progetto finanziato sono: offrire ai giovani migranti occasioni di inserimento nel mondo del lavoro garantendo una reale corrispondenza tra le competenze acquisite ed i profili professionali richiesti; accrescere le possibilità di trovare un’occupazione per quelle persone che rientrano nel progetto, così da promuoverne l’autonomia ed evitare, laddove possibile, interventi assistenziali; individuare aziende del nostro territorio sensibili all’inserimento di giovani migranti in situazione temporanea di fragilità, garantendo il supporto attraverso la formazione e l’accompagnamento; sensibilizzare il mondo del lavoro locale rispetto alla valenza positiva di questi giovani adeguatamente accompagnati.
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