Bacco - Caravaggio (Galleria degli Uffizi)
Se preferite vedermi giovane e bello, potete venire agli Uffizi: qui Caravaggio mi ha immortalato con i lineamenti morbidi ed i ricci scuri del suo amante - e non me ne voglia se lo definisco così chi sostiene altre teorie, l’amore ha molte forme e la verità ha sempre più facce.La mia mano sinistra vi offre il vino, che tremola nella coppa, si increspa in un ritmo di cerchi concentrici e rossi: la presa è forse molle, poco ferma - ma che lo sia per ubriachezza o per desiderio decidetelo voi.Leggetelo nel mio sguardo liquido, leggetelo nel languore dei miei gesti - ma non pensate solo al piacere fine a se stesso: il fiocco della veste che sto per sciogliere non vi offrirà solamente il mio corpo. Marsilio Ficino a quei tempi rielaborava Platone e parlava di Homo copula mundi, di un nodo che rappresentava l’unione trascendente fra l’umano ed il divino, in uno scambio ciclico, continuo. Una saggezza che non deriva solo dalla conoscenza ma anche dalla consapevolezza.Ma forse è solo attraverso gli aspetti inediti, inattesi che si finisce per conoscersi davvero.Fontana del Bacchino - Giardini del Boboli
E allora dovete venire al Giardino di Boboli e perdervi in un labirinto di siepi dietro Palazzo Pitti per trovarmi.Non mi riconoscerete: per lo scultore Valerio Cioli l’arte era ironia, era una satira che deformava la realtà per riuscire a far emergere i suoi lati più scomodi ed indicibili, una risata per coprire l’amarezza. E quindi mi ha dato le sembianze rubiconde e brevilinee del nano Morgante, giullare alla corte di Cosimo I dè Medici - ma anche suo arguto e fidato consigliere.Qua sono brutto e grasso: sfoggio quella pinguedine che può essere il prezzo da pagare per chi eccede nei piaceri di cui mi faccio portatore - ma guarda bene: cavalco una tartaruga.La tartaruga è un animale lento, ma la sua lentezza è indizio di stabilità: la tartaruga in natura ha pochi predatori, perché ha un’arma di difesa più invincibile che artigli o zanne acuminate - il rifugio nel suo inespugnabile carapace, la sua casa. La tartaruga porta la propria casa sempre con sé, e in essa sa di potersi rifugiare in qualunque momento: la casa è il posto in cui il nostro cuore si sente libero di essere se stesso, il porto sicuro, le certezze che diventano perno del nostro equilibrio.La tartaruga è un animale longevo e pacato, e, per gli alchimisti, simboleggia alla perfezione i tre livelli che compongono l’universo in cui viviamo: la sua testa è il Cielo, la corazza è la Terra, il ventre sono gli Inferi....E sono io a guidarla.E’ il piacere che guida il mondo? - vi domanderete.No.E’ la vita che guida il mondo. Ed il piacere può, deve far parte della vita: quando potete, più che potete. E cercate di volerlo, sempre.Non pensate ad eccessi ed edonismi: il piacere consiste anche nelle piccole cose del quotidiano, nell’imparare a volersi bene, nel non essere troppo severi con se stessi. Nel sapersi fermare, di tanto in tanto, ed assaporare l’attimo che si sta vivendo - nell’essere grati di essere qui, esattamente qui e non da nessuna altra parte, circondati da questa esatta porzione di universo, da questa squama di tartaruga.Perché, vedete, basta ribaltare il punto di vista: magari non è il piacere a guidare il mondo - ma è indubbiamente il mondo che porta con sé il piacere...Serena Chiarle