Come nasce un mio acquarello ?
All'inizio della storia c'è una visione interiore.
In questi giorni di nebbia, per esempio, il ricordo di un giardino fiorito nella luce forte dell'estate.
Fiori rosa nel giardino
Ecco che, muovendomi tra le cartelle, nel mio archivio fotografico trovo un'immagine che sembra la risposta. Mi ricorda un giorno felice, un momento di vacanza, e gia' guardare la foto è una piccola festa.
Mi sono innamorata di questi fiori, di cui non so il nome (per ora) ed ho chiamato il mio soggetto "bella senza nome".
Ho studiato la foto ed il ritaglio che mi serviva.
Ritaglio dei fiori rosa
Ho introdotto delle modifiche con Photoshop.
Fiori rosa, editing Photoshop
Infine ho disegnato il fiore sulla mia carta portafortuna: una filigrana della Fabriano...comprata in una svendita una ventina di anni fa, senza sapere quanto valeva !Quando il disegno è stato fatto, ho provato dei larghi passaggi di spugna magica, e la grafite della mia matita si è magicamente alleggerita senza faticare e con eleganza (di solito con le altre gomme fatico e il risultato non è così rapido).
Dipingo alla mia maniera, con velature iniziali di giallo e poi, dopo l'asciugatura dell'impostazione, proseguo bagnato su bagnato, in modo libero.
Mi interessa lo studio della tavolozza e la reazione dei colori sul bagnato.
Studio ad acquarello ( Clarkia)
Durante il pranzo mi alzo da tavola un attimo...questo studio lo completero' con veli di rosa e di viola.
Come se il fiore stesse vicino ad altri fiori...
Mio marito mi vede tornare a tavola dopo pochi minuti e mi domanda... senza stupirsi "cosa hai fatto al fiore, adesso?"
Ho finito lo studio, prometto che non lo tocco piu'.
Nel pomeriggio ho cercato sulla mia fida enciclopedia delle piante e ho scoperto il nome del fiore: e' una Clarkia !!! Confortata da questa rivelazione ho affrontato lo studio a matita,che sara' la base del mio soggetto.