Diplomazia d’accatto

Ancor più delle rivelazioni di Wikileaks, almeno per quanto riguarda i dispacci “italiani”, mi sorprendono le immediate reazioni della diplomazia mondiale, più ridicole, se vogliamo, delle contromisure messe in piedi dagli Stati Uniti per contrastare la divulgazione di cablogrammi segreti attraverso l’organizzazione di Assange. Mi riferisco alle spasmodiche dichiarazioni di amicizia che appaiono oggi più grottesche che in passato. Hillary Clinton si affretta a dire che Berlusconi è il migliore amico degli Stati Uniti. Berlusconi, a sua volta, è il migliore amico di Putin nonché migliore amico europeo di Israele, come già fu reso noto da Netanyahu. Il nostro PresDelCons, da par suo, non è da meno: il mondiale di calcio assegnato alla Russia nel 2018 è merito dell’amica Italia. Così come gli accordi tra ex nemici, Stati Uniti e Russia, e la liberazione di Aung San Suu Kyi (ma queste furono parole di Frattini, ad essere onesti). Tutto rientra nella normalità, tutti si vogliono bene, tutti con i sorrisi stampati sulle labbra per la consueta foto di rito. Che sia la quiete prima della tempesta? Chissà, magari qualcuno, tra i vari leader, sosterrà presto di essere il migliore amico degli alieni. Hai visto mai che…