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Direttiva europea e decreto liberalizzazioni...alcune modifiche per le banche che ci riguardano.
Da RoxioniNel 2012 bonifici in un giorno.
La Direttiva europea sui sistemi di pagamento ha prodotto importanti novità sul fronte dei bonifici bancari che sono operative già dall’inizio del 2012. A partire dal primo gennaio i tempi di esecuzione del bonifico si accorciano: dalla data dell’ordine, la banca dell’ordinante ha 1 giorno lavorativo per trasferire i fondi alla banca del beneficiario, prorogabili di una ulteriore giornata lavorativa per le operazioni disposte con supporto cartaceo.
L’esecuzione dell’ordine avviene nella stessa giornata lavorativa di ricezione se si
verificano le seguenti condizioni:
-ordini disposti tramite internet banking entro le ore 20:00
-singoli ordini cartacei consegnati in dipendenza entro l’orario di sportello. Gli ordini cartacei multipli (liste di
bonifici) si intendono sempre ricevuti la giornata lavorativa successiva a quella di consegna.
La data e la valuta di addebito del bonifico devono essere obbligatoriamente giornate lavorative uguali o successive alla data di consegna dell’ordine: le valute antergate non sono più accettate.
Nel caso di giornate festive, semifestive o per ordini ricevuti oltre gli orari indicati, le richieste vengono eseguite la prima giornata lavorativa successiva a quella di consegna.
E nel decreto liberalizzazioni: cosa cambia per le banche?
Cosa tocca da vicino le banche nel decreto sulle liberalizzazioni varato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso? Conti correnti e polizze legate ai mutui.
I "contratti di protezione" che istituti e intermediari propongono al cliente per poter concludere positivamente l’iter del mutuo sulla caso sono la materia su cui si è intervenuto maggiormente. Le novità introdotte dal governo prevedono che nell’offerta di polizze il richiedente possa valutare almeno due preventivi di differenti gruppi assicurativi, con lo scopo di introdurre un pò di concorrenza. Attualmente la polizza che viene proposta è nella maggioranza dei casi quella legata alla compagnia di proprietà della banca, per cui non necessariamente la più conveniente sul mercato.
Il secondo punto su cui il decreto ora al vaglio del Parlamento interviene è l’introduzione di un conto corrente di base, con funzioni limitate e costi approssimativamente vicini allo zero, rivolto alla clientela che finora ha privilegiato l’uso del contante, nell’ottica di una tracciabilità sempre maggiore.
Un capitolo finale riguarda le carte di credito: il governo punta a ridurre le commissioni interbancarie a carico degli esercenti. Entro il primo giugno banche, poste, consorzio bancomat, imprese e operatori dei servizi di pagamento devono raggiungere un nuovo accordo per ottenere una riduzione dei costi che gravano sugli esercenti, modificando l’attuale tetto dell’1,5%. fonte
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