Il Consiglio UE l’ha approvata, dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea, dopodiché scatterà il termine (due anni) per il recepimento: stiamo parlando della Nuova Direttiva Qualifiche per il tirocinio formativo.
Che cos’è? Risponde innanzitutto alla necessità di rendere più liberi dalla burocrazia i riconoscimenti delle qualifiche acquisite in uno Stato membro per l’accesso alle professioni in un altro Paese UE. Per la prima volta le regole sul riconoscimento sono estese al tirocinio formativo: chi lo svolge in uno Stato membro che non è quello in cui ha conseguito il titolo di studio ne può chiedere il riconoscimento nel proprio Paese.
Si tratta di una bellissima novità e opportunità per i Professionisti, soprattutto quelli giovani, più liberi e più “mobili”. I laureati circoleranno più facilmente, le regole nazionali sul tirocinio formativo dovranno cambiare.
La nuova direttiva punta inoltre a ridurre anche il numero di professioni regolamentate, che sono troppe (circa 800 negli Stati UE).
Altra novità: parte il sistema delle tessere professionali, i certificati elettronici, emessi dallo Stato in cui si nasce, per rendere più facile il riconoscimento del Professionista nello Stato di destinazione. Per evitare di sottostare a misure compensative, se la professione comprende più attività nello Stato di arrivo, il Professionista può ottenere il riconoscimento nel nuovo Paese solo per una parte dell’attività per la quale è qualificato nel proprio Paese.
Per le professioni armonizzate le conoscenze saranno infine espresse in crediti. Per gli architetti inoltre potranno essere espresse in numero di anni minimi di studio all’Università: 5 o 4 anni e due di pratica professionale.
Solo la Bulgaria si è astenuta dal voto che ha approvato la direttiva in sede europea. Chissà come mai? Non è una domanda retorica: noi non lo sappiamo, voi lo sapete?