Direttiva Seveso tra bozze e dimenticanze a Bordolano

Creato il 09 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Gli impianti dello stoccaggio di gas metano sono in funzione da tre anni, eppure il piano d’emergenza in caso di allarme è solo allo stato di bozza, e la stessa assemblea pubblica d’informazione ai cittadini, che devono sapere come comportarsi in caso d’incidente, non è nemmeno stata fatta! Oltretutto il piano d’emergenza considerata una sola zona del raggio di un chilometro, quando il rischio, spiega il Coordinamento ambientalisti Lombardia, è più esteso. Infatti è prevista anche una centrale, non solo uno stoccaggio, e non un solo cluster. La zona oltretutto è sismica. E il gas sarà pompato nel sottosuolo con una pressione di 240 bar. Ecco la lettera di Ezio Corradi, che sta seguendo il caso, assieme ad altri, da molto tempo. La cartina indica inoltre che la zona eventualmente interessata dall’emergenza è molto più estesa.

Cari Amici,
il 12 aprile 2013 il comune di Bordolano informa, sul suo sito internet, di aver ricevuto la Bozza del Piano di Emergenza Esterna, Piano di E. E. appena redatto dalla Prefettura di Cremona dopo che dal luglio 2010 sono in funzione gli impianti del Cluster B senza alcun Piano di Emergenza Esterna dove nei mesi di marzo ed aprile 2013 le società Halliburton e Schlumberger hanno “lavorato con le loro tecnologie” alla perforazione dei primi 4 pozzi (sui 7 previsti dal Progetto Bordolano Centrale e stoccaggio metano del 2008 di Stogit). Gli altri tre pozzi dovrebbero essere perforati nell’area del Cluster A che è confinante al Pozzo Bordolano 4.
Tutte queste operazioni e struttrue metanifere Cluster A e nuovi 4 pozzi, centrale stoccaggio da 52 MW, cluster A e 3 nuovi pozzi sono localizzati a confine (1 km circa) con la sorgente sismogenica ITCS 002 capace di generare in ogni suo punto sismi di magnitudo 6.1 (Friuli 1976 – Magnitudo 6.3).
L’area di stoccaggio del metano per 1 miliardo e 200 milioni di m3 a ciclo (sei mesi di immissioni a 240 bar, alternati a sei mesi di estrazioni, così per tutti i 40 anni di durata della concessione a Stogit) si estende sotto 16 Comuni nelle province di Cremona (11 Comuni) e Brescia (5 Comuni), sotto il Parco Oglio Nord in un’area di 135 kmq abitata da 55.000 persone.
Ora, la Bozza di Piano di Emergenza Esterna arrivata il 12 aprile al Comune di Bordolano doveva essere illustrata a cura del Comune e della Prefettura di Cremona in una assemblea pubblica.
Gli abitanti di Bordolano avevano tempo fino al 12 maggio per presentare le loro osservaizoni alla Bozza di Piano di Emergenza Esterna.
Alla data di oggi 9 maggio 2013 l’assemblea pubblica di informzione non è ancora stata fatta!
Non solo. la Bozza del Piano di Emergenza Esterna prende in esame con un cerchio nero dal raggio di 1 km la sola zona del Cluster B dove si stanno perforando i quattro nuovi pozzi, “dimenticando” l’area della Centrale di stoccaggio e l’area del Clluster A con tre nuovi pozzi, confinante con il Pozzo Borodlano 4 dove il PGT di Bordolano prevede un Ambito di Trasformazione Urbana (ATR1) a soli 100 metri dai citati nuovi pozzi e dal Pozzo Bordolano 4.
In mancanza di altre segnalazioni da parte delle Istituzioni, abbiamo provato a disegnare con cerchi rossi la’rea di attenzione e a perimetrare in rosso l’area della centrale di stoccaggio.
Ci chiediamo se le norme della Direttiva Seveso Dlgs 334/1999 sono rispettate e quale sarà il futuro degli abitanti di Bordolano, della loro sicurezza e delle loro attività.
Ci chiediamo chi devono ringraziare per averli costretti a vivere in un’area a rischio di incidente rilevante.
Ezio Corradi
Vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

45.284877 9.845945

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