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Diritti d'autore.

Creato il 05 aprile 2013 da Enricobo2
Diritti d'autore.
Oneri ed onori; si sa che quando si è ormai famosi, queste due cose vanno a braccetto. Ma non solo, il fatto è che quando giungi a questo punto, arrivano anche i soldoni e come se piovesse. Ecco qua, debitamente  registrato anche visivamente nella foto di cui sopra, perché non crediate che conto delle bubbole. Ebbene sì, dopo neanche sei mesi dall'uscita del mio libro Profumo di Senegal, il successo editoriale è ormai pienamente conclamato ed è arrivato, quel che più conta, il consistente flusso monetario; i famosi diritti di autore che contribuiscono a qualificarmi, non fosse altro, proprio come autore a tutti gli effetti. C'è poco da ridere, ma quando ho aperto con mano tremante la busta che arrivava dal di fuori dei patrii confini ed ho stropicciato tra le dita un reale assegno, è stata una vera è propria emozione. Anche la cifra certifica il successo commerciale dell'operazione, perché, siamo pratici, il serto d'alloro sarà gran cosa, essere nell'empireo degli scrittori alessandrini e allo stesso tempo presente a tutti gli effetti nella biblioteca di Umberto Eco, una gran soddisfazione, ma quel che conta alla fine sono i dindini sonanti, le svanziche, i talleri da spendere e spandere senza badare al centesimo, lesinando i consumi, come devono fare i bravi pensionati timorosi del proprio futuro incerto. E in questo caso proprio di soldoni si tratta, anzi di verdoni, dollari insindacabilmente americani, roba buona non come i nostri traballanti euri che stan come d'autunno sugli alberi le foglie, sempre appesi ad una crisi cipriota o alle paturnie della krucca di turno. 
Mi sono recato dunque orgogliosamente in banca, stringendo tra le dita rattrappite dall'emozione, l'azzurro rettangolo di spessa carta filigranata, anche lì roba buona, mica quella robetta da monopoli che sono ormai i nostri assegni, ed ho verificato se potevo incassare cash la grassa prebenda e poi darmi subito alle gozzoviglie ed ai meritati festeggiamenti. Mi hanno subito fatto notare, si sa, le banche son precise quando si tratta di soldi, che l'intero importo di 23, 01 dollari erano corrispondenti grosso modo a 16,34 Euro, in riferimento al cambio di giornata, ma che, dedotto l'aggio di cambio, la tassa fissa, la commissione, le spese di incasso di assegno estero e alcune altre prebende che sono d'obbligo in questo caso, per un totale di oltre 17 euro, l'ammontare negativo risultante avrebbe potuto essermi  decurtato comodamente dal conto solo dopo alcuni giorni (necessari per i controlli, obbligatori nel caso di assegni provenienti dall'estero, capirà, con le norme antiriciclaggio dobbiamo essere cauti) e non sarebbe stato possibile, pagarli cash direttamente in cassa, come avevo pensato. Così ho pensato di rinunciare, obtorto collo, all'incasso negativo e di conservare l'assegno riguardante i miei primi proventi come autore, al fine di fare un quadretto da appendermi sopra il PC, il luogo dove queste nefandezze si compiono giornalmente. Mi devo mettere il cuore in pace, ormai l'ondata di proventi è finita; si sa che i libri rendono e il grasso cola solo nei primi sei mesi dall'uscita e per il momento non è prevista una nuova edizione supereconomica, per sfruttare il filone fino in fondo, ma pazienza, in fondo non di solo pane vive l'uomo. In questo modo, tra l'altro avrò anche il vantaggio succedaneo, grazie al mancato incasso, di non vedermeli tassati.
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