Diritti, entro il 2025 alto rischio di crisi idrica

Creato il 22 marzo 2013 da Enniorega

In una tazzina di caffè si nascondono 140 litri d’acqua,  135 in un uovo, 185 in un pacchetto di patatine, 75 in un bicchiere di birra, 2.400 in un hamburger. Commerciare cibo vuol dire comprare e vendere acqua virtuale, mentre un cittadino europeo consuma in media tra i 200 e i 250 litri di acqua al giorno, uno dell’Africa Sub-Sahariana arriva a stento a 20 litri, in Africa l’88% dei decessi e’ legato alla mancanza di servizi igienici e acqua pulita. L’acqua, risorsa preziosa senza la quale la vita non sarebbe possibile sulla Terra, è sempre più scarsa. Secondo i dati dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – e della FAO, nel mondo più di una persona su sei, circa 894 milioni di esseri umani, non ha accesso a fonti di acqua potabile.
Ogni 20 secondi un bambino muore per mancanza di servizi igienico-sanitari decenti. Le riserve idriche stanno esaurendosi e  il cambiamento climatico accelera questo processo. In Italia sono circa due milioni le persone che non hanno accesso all’acqua potabile.  Un miliardo di individui nel mondo non ha accesso all’acqua potabile, entro il 2025 quasi due miliardi di abitanti del pianeta vivranno in regioni ad alto rischio di crisi idrica.

Chiedere alla Commissione Europea che le risorse idriche siano messe fuori dal mercato ed al riparo dai tentativi di privatizzazione ha superato il milione di firme. Per centrare l’obiettivo è necessario che in almeno 7 paesi si raggiunga la quota minima stabilita. In Italia mancano 40 mila firme per raggiungere il quorum e 100 mila per contribuire a raddoppiare e raggiungere i due milioni complessivi entro il 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua.


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