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Diritti tv: domani assemblea Lega Calcio. Asta ricca ma è guerra Sky - Mediaset

Creato il 22 giugno 2014 da Digitalsat

Diritti tv: domani assemblea Lega Calcio. Asta ricca ma è guerra Sky - MediasetUn 'tesoretto' miliardario cui difficilmente le squadre di serie A rinunceranno quello che la Lega calcio, riunita domani in assemblea, si è vista arrivare sul tavolo come conseguenza dell'asta per i diritti tv. In seguito alla gara sono arrivati sul tavolo dell'advisor Infront offerte per circa 1,1 miliardi di euro a fronte di una base di gara di 980 milioni annui che comprendeva i diritti esteri. Ma il problema che si pone ora riguarda proprio l'assegnazione che potrebbe, sulla carta, dare luogo ad una guerra di ricorsi legali. L'idea alla base del bando era quella di massimizzare l'offerta e anche di ritagliare pacchetti a seconda delle modalita' di trasmissione dei concorrenti, in primo luogo Sky Italia e Mediaset Premium.

Ma a sparigliare rispetto all'ipotesi di una divisione salomonica tra satellite e digitale terrestre è stata Sky Italia, che ha presentato l'offerta non solo per il satellite ma anche per il Dtt. Risultando la prima in termini di offerta in entrambi i pacchetti messi a gara. Sky ha inoltre gia' pronto il contratto con Telecom Italia Media Broadcasting, l'operatore di rete di Telecom Italia Media (societa' di Telecom Italia), per affittare capacita' trasmissiva equivalente a 5 canali in digitale terrestre. L'ipotesi di lavoro è quella di canali in digitale a pagamento con cui Sky Italia potrebbe quindi trasmettere l'offerta di calcio anche sulla tv 'terrestre'.

Una mossa spiazzante per il competitor, Mediaset, che sembra disposta a raccogliere il guanto di sfida mosso dalla societa' che fa capo a Rupert Murdoch. Nelle ore precedenti l'assemblea della Lega si è gia' consumata una guerriglia di dichiarazioni: da una parte Ilaria D'Amico, conduttrice di punta di Sky che in tv ha detto riferendosi ai diritti del calcio che «chi segna piu' goal rispettando le regole alla fine dei 90 minuti vince». Dall'altra la replica di Mediaset che ha risposto che «il punto sono proprio le regole che non possono essere evocate per gli altri e disattese in proprio. In una partita ideale, nel calcio cosiddetto pulito, il giocatore non puo' essere anche l'arbitro, tanto meno puo' dire come si deve arbitrare».
Questi i numeri delle offerte che saranno valutate dai presidenti delle squadre di A domani:

  • Per il pacchetto A (le 8 migliori squadre via satellite) l'offerta di Sky sarebbe pari a 355 milioni, seguita da Mediaset e Fox. La base d'asta era di 273 milioni.
  • Per il pacchetto B del Dtt (8 migliori squadre sui canali terrestri) l'offerta di Sky è stata di 420 milioni; sarebbe stata seguita da Fox (con 400 milioni), l'altro canale della galassia di Rupert Murdoch, e da Mediaset. La base d'asta era di 273 milioni.

  • Mediaset avrebbe viceversa presentato l'offerta piu' alta per il pacchetto D (le 12 squadre rimanenti ma in esclusiva) con un'offerta che sarebbe stata di poco superiore ai 300 milioni (seguita da Fox, Sky e Eurosport), sopra la base d'asta pari a 234 milioni.
  • Quanto al pacchetto C (interviste negli spogliatoi e dopo le partite) Sky avrebbe fatto un'offerta da 15 milioni di euro, seguita da Fox, mentre Mediaset non avrebbe presentato un'offerta. La base d'asta era di 66 milioni.

  • Invenduto il pacchetto E, relativo ai diritti web.

La partita domani riguarda il calcio ma il campo da gioco è piu' ampio rispetto al confronto che ha luogo in Italia. Mediaset gioca infatti un match importante anche in Spagna dove è in corso un confronto con Telefonica sulla pay tv iberica D+. Venerdi' è stato prorogato al 4 luglio il termine per l'esercizio da parte di Mediaset dei diritti di prelazione contemplati dal contratto con Prisa per le quote dell'asset. Si capira' fra due settimane se Mediaset sia intenzionata o meno ad accettare l'offerta avanzata a Cologno da Telefonica per la quota del 22% di DTS, Distribuidora de Televisión Digital, la piattaforma cui fa capo D+. Il gruppo iberico ha messo sul piatto 295 milioni con un'offerta notificata formalmente lunedi' scorso. Una cifra cui ne vanno aggiunti altri 60 per arrivare a 355 milioni al verificarsi di certe condizioni.

In realta' Mediaset non deve rispondere all'offerta del gruppo telefonico iberic
o, che in precedenza aveva lanciato un'offerta vincolante per acquisire il 56% messo in vendita da Prisa (controllando quindi in linea teorica gia' il 78% della pay tv). Il termine ora spostato al 4 luglio è relativo alla risposta che Cologno deve dare a Prisa, l'editore di 'El Pais' che ha notificato a Mediaset l'offerta di Telefonica, rispettando cosi' le condizioni del contratto tra cui figura un diritto di prelazione per il gruppo italiano.

Mediaset potrebbe infatti pareggiare l'offerta avanzata da Telefonica a Prisa e salire nell'azionariato di un ulteriore 56% acquisendo il controllo dell'asset. Oppure gli italiani potrebbero decidere di arrivare al 50% di Digital plus comprando ancora il 28% delle azioni, ovvero la meta' della partecipazione messa in vendita da Prisa. Se l'editore spagnolo ha potuto concedere altre due settimane a Mediaset per la risposta, con il disco verde di Telefonica, questo significa che il confronto tra i due soci della pay tv è vicino ad un risultato, che magari scaturira' in un nuovo accordo per cui c'è bisogno di piu' tempo. Si potrebbe insomma arrivare all'individuazione di altre aree di collaborazione o alleanza tra i due gruppi, Telefonica e Mediaset, nel mercato spagnolo della comunicazione.

È anche per gli effetti sulla partita spagnola che la decisione che prendera' in queste ore la Lega è importante: Mediaset punta sui contenuti per valorizzare la sua tv a pagamento italiana, Premium, che a inizio anno era parte di un progetto piu' ampio per gli asset pay del gruppo pronti per confluire in una newco insiema al 22% di D+. Il dossier Premium è tutt'ora all'attenzione degli arabi di Al Jazeera che valutano un'eventuale alleanza guardando ovviamente con attenzione al risultato dell'asta per i diritti della serie A. Mentre Mediaset ha gia' acquisito i diritti della Chiampion's League per il triennio 2015-2018 'soffiandoli' a Sky per una cifra vicina ai 700 milioni.


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