Sfila in Triennale l’uomo di Dirk Bikkermbergs che abbandona il classico nero della maison per deviare su diverse tonalità di blue, inframezzate da tocchi di fluo come i pantaloni tangerine tango (il colore Pantone 2012). Niente è superfluo nel guardaroba, tutto è necessario e destinato a durare nel tempo, nonostante la modernità delle forme e delle proporzioni.
Cappotti e giubbotti dal sapore militare e sportivo, come da tradizione della maison, rivelano cuciture a vista, fili che ripercorrono le linee del corpo, mostrando l’essenzialità dei capi, la loro struttura. Ed è qui che l’essenziale diventa visibile agli occhi. Niente fronzoli, niente orpelli, l’uomo Bikkembergs è sempre tutto d’un pezzo e si concede solo il vezzo di abbinare rigidi tessuti tecnici con il cashmere o con la pelle.
I capispalla dai colori invernali – blu notte, verde militare – non mancano ma di notte vengono illuminati da dettagli inaspettati: sbucano, qui e là maglie in lurex e viola, da indossare rigorosamente di sera.