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Disabili e diritto allo studio, Provincia costretta a tagliare

Creato il 18 settembre 2013 da Comunalimenfi
Rn,28/03/06: pedana per portatori di handicap©Riccardo Gallini_GRPhoto

Garantiti solo i servizi essenziali negli istituti, non a casa. Il commissario Infurnari sollecita la Regione a fare chiarezza prima del 31 dicembre.

Servizi in favore dei disabili sensoriali e non autosufficienti, garantiti solo quelli essenziali. Il commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari ha infatti approvato una determina con la quale da mandato agli uffici di procedere “ad una revisione finalizzata ad assicurare che i servizi possano essere espletati nel corrente anno scolastico, sia pure con limitazioni e riduzioni”.

Se in questo momento non è possibile per l’Ente pensare all’assistenza domiciliare, al sicuro sono attualmente l’assistenza scolastica per i soggetti ciechi e sordi e quelli di natura igienico-personale, con delle differenze. Se il primo sarà garantito (anche grazie all’esiguo numero di richiedenti), per il secondo, “atteso che lo stesso incombe sulle scuole che vi provvedono con propri collaboratori scolastici – dice il commissario nella determina – la gestione diretta da parte di questo Ente sarà ancora più residuale e straordinaria, prevedendosi l’intervento solo in casi eccezionali”. La Provincia di Agrigento si riserverà quindi al massimo di erogare 800 euro a studente assistito, da assegnare al collaboratore a titolo di salario accessorio.

Per entrambi i servizi, comunque, si determinerà il monte orario “tenuto conto delle somme certe disponibili”. Il commissario, inoltre, nell’ottica di un’ottimizzazione della spesa che debba consentire la garanzia dei servizi essenziali, ha anche disposto un riaccertamento degli enti che erogano i servizi, ma tutto, ovviamente, vale solo fino al 31 dicembre. “Questo perché, nonostante ci siano le risorse – spiega Infurnari – il mio mandato scade in quella data, così come, teoricamente, l’esistenza delle Province. Sempre che ci sia un processo di riforma e di trasformazione nei cosiddetti ‘liberi consorzi di comuni’”.

Essenziale diventa quindi che la Regione decida sul da farsi. Il rischio concreto potrebbe essere la paralisi: se le scelte fossero infatti prese a fine dicembre – in un senso o nell’altro – potrebbero non esserci il tempo o i fondi per garantire questo importante servizio fino a fine anno scolastico. “Attendiamo che la Regione ci comunichi le sue decisioni – conclude Infurnari – noi ci stiamo impegnando per garantire ai nostri studenti questa tipologia di assistenza e stiamo tentando di reperire i fondi necessari per inserire anche quelli domiciliari”.


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